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LE API COME SENTINELLE ECOLOGICHE: L’UNIONE NAZIONALE APICOLTORI RIPROPONE IL DIBATTITO SULLA SALVAGUARDIA DEL MIELE ITALIANO DI QUALITÀ

La Regione Toscana sta esaminando la possibilità di adottare il mondo delle api come metodologia per il monitoraggio del patrimonio di specie vegetali allo scopo di tenere sotto controllo possibili inquinamenti da Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) e gli apicoltori italiani ripropongono il dibattito sulla funzione di tutela delle biodiversità delle api e della naturalità del miele. “Le api si dimostrano, ancora una volta, quali indispensabili sentinelle ecologiche - commenta Francesco Panella, presidente dell’Unione Apicoltori - e l’utilità sociale dell’attività apistica è unanimemente riconosciuta quale elemento essenziale per la difesa dell’ambiente e indispensabile per l’ impollinazione di migliaia di specie floreali e agroforestali ”. A Montalcino, dal 7 al 9 settembre, alla “Settimana del Miele”, l’evento di apicoltura più importante in Italia, organizzata dagli apicoltori toscani dell’Asga (Associazione Apicoltori di Siena Grosseto Arezzo) e dalla Camera di Commercio di Siena, si parlerà molto di questo tema: “non tutti sanno - continua Panella - che ogni chilogrammo di miele corrisponde a centinaia di migliaia di voli d’ape ed a milioni di fiori visitati trasportando polline. Gli squilibri ecologici, oggi, non consentirebbero molte produzioni agricole e forestali per la scomparsa e l’assenza di molti insetti utili o addirittura indispensabili alla fecondazione dei fiori”. Ma gli apicoltori italiani riconfermano anche il ruolo di sentinelle ecologiche delle api: “tramite le api si può monitorare lo stato di salute del territorio - sottolinea ancora Panella - e porre in atto le debite azioni correttive territorio così come dimostra l’indagine sulla presenza di Ogm promossa dalla Regione Toscana. Si spera che, prima o poi, l’apicoltura, che non ha ricadute sull’ambiente se non positive, venga adeguatamente difesa e valorizzata con una politica nazionale di sostegno incentrata sulla promozione e differenziazione del miele di qualità italiano”. L’apicoltura ha un business di 120 miliardi di lire come produzione diretta ed un valore di 5.000 miliardi come apporto, con l’impollinazione, all’agricoltura e all’ambiente. Nel 2001, la produzione di miele italiano è in forte calo, anche se resta molto alta la qualità: il miele si attesterà sugli 80.000 quintali (25- 30% in meno rispetto al 2000).

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