Per la prima volta Treccani accoglie la cultura delle Indicazioni Geografiche e dei prodotti tipici italiani all’interno del corpus delle sue opere, con la pubblicazione della decima edizione dell’Atlante Qualivita 2020, unico volume a livello europeo dedicato alle produzioni certificate. Un riferimento “enciclopedico” realizzato da Fondazione Qualivita in collaborazione con OriGIn Italia e Federdoc, presentato ieri a Roma, per affermare il ruolo delle filiere italiane di qualità come elemento della cultura nazionale, a fianco di un inestimabile valore economico per il Paese. Ne nasce così una sintesi profonda di tanta ricchezza, che poggia su 860 schede prodotto, suddivise in tre sezioni: prodotti agroalimentari (299 schede), prodotti vitivinicoli (526 schede) e bevande spiritose (35 schede), che descrivono dettagliatamente ognuna delle eccellenze italiane tutelate come Indicazione Geografica, attraverso informazioni su metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei prodotti stessi. Ma l’Atlante Qualivita si pone anche come strumento di conoscenza destinato a tutti i consumatori consapevoli e attenti ai concetti di autenticità ed origine.
Un valore culturale, quello dei prodotti Dop e Igp, testimoniato anche dalle strette connessioni con alcuni riconoscimenti in Italia dell’Unesco. Tra questi, i patrimoni culturali immateriali come “La dieta mediterranea” (2013), “L’arte del pizzaiuolo napoletano” (2014), “La coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria” (2014), “L’arte dei muretti a secco” (2018) e i siti del patrimonio mondiale culturale e naturale quali “Val d’Orcia” (2004), “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” (2014) e “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” (2019). Un patrimonio inestimabile, quello delle Indicazioni Geografiche italiane, che emerge anche dalle indagini realizzate da Ismea e Qualivita, che hanno mappato oltre 600 Risorse Culturali - Beni architettonici e artistici fino alle opere letterarie - più di 200 Eventi incentrati e 150 Itinerari tutti intimamente legati alle produzioni Dop Igp.
“L’edizione 2020 dell’Atlante Qualivita rappresenta un momento di grande importanza per l’universo delle produzioni a denominazione - ha commentato la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova dalla presentazione ospitata dalla Treccani -. Nel corso degli anni abbiamo assistito infatti con soddisfazione alla crescita significativa di un settore che possiamo definire a tutti gli effetti il fiore all’occhiello del patrimonio agroalimentare italiano. E oggi, col rafforzamento della preziosa collaborazione avviata con l’Istituto Treccani, registriamo un altro riconoscimento strategico, che ci restituisce con chiarezza quanto il valore delle denominazioni sia da ricercare prima di tutto nel carattere culturale che queste esprimono. Legame col territorio, tradizione e innovazione, memoria, saper fare tramandato nel tempo e difeso dai nostri imprenditori. Questi sono gli elementi alla base del successo del made in Italy nel mondo - ha concluso la Ministra - che dobbiamo continuare a tutelare e promuovere con sempre maggiore convinzione e determinazione”.
“Il lavoro svolto da Qualivita e Treccani, volto a racchiudere in un unico volume la grande varietà del patrimonio viticolo italiano e delle eccellenze che lo connotano - aggiunge Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc - è fortemente apprezzato dalla Federdoc e dai suoi Consorzi di tutela associati. Tra i nostri scopi istituzionali e quelli dei Consorzi vi è la diffusione e la conoscenza dell’unicità delle Denominazioni di origine, il raccontare il loro territorio, la loro storia e le tradizioni viticole che si celano dietro ad una bottiglia, portando all’attenzione del pubblico anche l’impegno dei produttori nel conferire alle DO una qualità superiore, innovativa e sostenibile che distingue queste produzioni dalle altre. È per questo che appoggiamo il progetto della Fondazione Qualivita e dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani attraverso il quale si presenta al pubblico, racchiuso in un autorevole contenitore, parte del nostro sapere vitivinicolo”.
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