Il decreto attuativo del “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano”, pensato dal Governo per sostenere le attività commerciali che vendono e promuovono i prodotti agroalimentari italiani a Indicazione Geografica, si è “dimenticato” delle 8.000 enoteche italiane, di cui almeno 6.500 operanti nel settore della mescita, sebbene si approvvigionino per il 34% totale di prodotti a Indicazione Geografica, superando di gran lunga il 25% dei ristoratori. Una mancanza che non è andata giù a Vinarius - Associazione Enoteche Italiane, che ha deciso di scrivere al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli per ribadire che, in un momento di continua incertezza economica data dalla crisi energetica e delle materie prime, alle enoteche venga riconosciuto il ruolo che hanno nella valorizzazione e promozione del patrimonio agroalimentare italiano, chiedendo un sostegno economico e di potersi finalmente sedere ai tavoli di concertazione.
“Appena appresa la notizia abbiamo deciso di intervenire con prontezza e guidati dalla volontà di aprire un canale di dialogo con il Ministero: chiediamo l’integrazione delle enoteche, tra le categorie a cui questi aiuti spettano”, dice Andrea Terraneo, presidente Vinarius. “Allo stesso modo di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, anche le enoteche sono promotrici e grandi utilizzatrici di prodotti Dop e Igp, quindi riteniamo doveroso il loro inserimento nella lista presente nel decreto attuativo. Prendiamo - spiega Andrea Terraneo, presidente Vinarius - sempre più coscienza del nostro ruolo di dialogatori con ministeri ed enti governati, soprattutto in una situazione di emergenza continuativa e con nuove normative uscenti che riguardano la filiera nel suo complesso. Serve un continuo confronto reciproco e paritario, anche se ci rendiamo conto di non essere ancora dentro i tavoli di discussione. Per questo e con il percorso messo in atto negli ultimi anni ci auguriamo di essere chiamati come rappresentanti di una folta e laboriosa categoria esattamente al pari delle altre. Un lavoro che quest’anno è culminato con il Concorso Miglior Enotecario d’Italia, organizzato insieme ad Aepi e capace di richiamare l’attenzione sulle enoteche e sugli enotecari italiani”.
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