02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
CIBO E INFORMAZIONE

Le fake news costano alle aziende agroalimentari fino al -20% di fatturato

A Cibus arriva il nuovo portale “Osservatorio Alimentare”, firmato dai Giovani di Federalimentare
Cibus, FAKE NEWS, Federalimentare, OSSERVATORIO, Non Solo Vino
Le fake news pesano fino al 20% sui fatturati delle aziende agroalimentari

L’impatto delle fake news sul settore alimentare può avere effetti economici devastanti, con perdite di fatturato fino al 20% per le aziende produttrici degli alimenti finiti falsamente sotto accusa. Un danno enorme di immagine e produzione che può portare addirittura al fallimento dell’azienda. Emerge nella presentazione della nuova piattaforma digitale “Osservatorio Alimentare”, promosso dai Giovani di Federalimentare, per fornire la corretta informazione su quello che mangiamo affidando al parola ad esperti, nutrizionisti, mondo dell’università e della ricerca.
“Questo progetto è una sfida - dice Alessandro Squeri, presidente dei Giovani di Federalimentare - una sfida che agisce sulla cultura, è un progetto di lunga portata con l’ambizione di divenire una fonte autorevole che si propone a tutti i lettori con un linguaggio semplice e fruibile”.
Un’indagine realizzata dall’associazione “Fact Checkers” per i Giovani di Federalimentare rivela che 3 persone su 4 hanno creduto nelle fake news, con un impatto fortemente negativo sul prodotto colpito a meno di una repentina controffensiva informativa che riporti subito la notizia nell’alveo della correttezza.
Tra le “bufale” più diffuse, Fact Checkers segnala quella dell’ananas che brucia i grassi, della carne rossa che fa male, del glutine che va eliminato sempre dalla dieta.

“La piattaforma vuole essere trasversale - aggiunge Benedetta Mayer, vicepresidente dei Giovani di Federalimentare - e parlare di tutta la filiera, e anche questo è un aspetto innovativo. Il nostro portale intende fare informazione alimentare seguendo un approccio scientifico e senza cedere a facili sensazionalismi. Ma soprattutto è uno spazio a disposizione dei cittadini e dei media su ciò che ci riguarda da vicino, quello che mangiamo”.
Ma come si combattono le fake news? “Senz’altro con la giusta e repentina controinformazione ma anche - conclude Squeri - con quella cultura che vogliamo diffondere anche attraverso il nostro portale e che poti a una coscienza maggiormente critica del lettore, attento quindi a verificare la notizia che legge e a non prenderla subito per oro colato”.
D’altra parte, l’informazione è sempre più decisiva, anche a tavola: secondo un’analisi del Censis redatta da Federalimentare (“Mangiare informati: come gli italiani scelgono cibo buono e sicuro”, 2017) conosce, parla e si appassiona di cibo il 90,9% degli italiani e il 93% dei giovani, addirittura il 53,5% di questi si definisce un appassionato. Non solo. Sempre di più i consumatori chiedono informazione di qualità sul settore: in particolare, l’85,7% degli italiani e l’87,4% dei Millennials si informano prima di acquistare un alimento. Di questi, il 57% della popolazione (di cui il 74,2% è costituita da Millennials) lo fa tramite siti web e il 35,2% (di cui il 39,9% Millennials) attraverso i motori di ricerca. “Solo” il 30,1% degli italiani prende come punto di riferimento per la propria informazione alimentare la televisione. È evidente allora che una riflessione profonda sul “come” si parla dell’industria e della filiera agroalimentare italiana debba partire proprio dal canale più utilizzato oggi, soprattutto dai giovani: il web.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli