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CIBUS

Biotecnologie e lotta alla contraffazione: le parole d’ordine a Cibus da oggi a Parma

Scordamaglia (Federalimentare) e Boccia (Confindustria) a WineNews: “possiamo difenderci solo con innovazione”
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Cibus, a Parma, dal 7 al 10 maggio, mette l’accento ancora una volta sulle novità di prodotto e di marketing

L’agroalimentare italiano continua a dire no agli Ogm e al “Cibo Frankestein”, ma apre alle biotecnologie, quelle “new breeding technologies” che consentono il miglioramento genetico delle piante, e la loro resistenza per esempio alle malattie, senza snaturarne le caratteristiche. È questo il messaggio principale lanciato all’apertura di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione all’edizione n. 19, da oggi al 10 maggio a Fiere di Parma (www.cibus.it). Sia Federalimentare che Coldiretti hanno concordato sulle opportunità offerte dalle biotecnologie. In particolare il presidente di Fedealimentare, Luigi Scordamaglia, che ha ricordato come il settore punti ad un fatturato di 140 miliardi nel 2018 sui 137 del 2017, ha insistito sull’importanza di “serbare novando”. “Con l’innovazione - ha detto - si aumenta la produzione in modo sostenibile e solo ricerca e innovazione consentono di vincere la sfida della fame nel mondo”. Sull’innovazione si è soffermato a Winenews anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a Cibus per assistere ai lavori dell’assemblea annuale di Federalimentare: “l’innovazione - ha detto - ha un ruolo determinante per un Paese come il nostro. Le aziende italiane possono difendersi solo grazie all’innovazione”.
In particolare, le nuove tecniche di biotecnologia, tra cui il “genome editing”, per Scordamaglia sono “un’opportunità importante”, tenendo però conto del fatto che anche in questo caso, come sulla questione dell’etichettatura nutrizionale, serve dalla Ue una risposta “unitaria ed armonica” sul fronte delle regole. Su questo punto è intervenuto Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sottolineando che su queste “New Breeding technologies” si è in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Ue che dovrebbe arrivare entro l’estate. “Ci auguriamo che la sentenza - ha detto De Castro - possa confermare l’avallo già dato dall’avvocato della Corte di Giustizia. Questo vuol dire che tutte le varietà ottenute da biotecnologie non dovranno rispettare la legislazione fatta in Europa per gli Ogm perché sono tecniche che accelerano il percorso naturale”. Apertura sulle biotecnologie con le dovute cautele è giunta anche da Coldiretti. “Serve un confronto continuo tra gli attori della filiera sulle nuove tecnologie - ha osservato il presidente Roberto Moncalvo - che non sono mai un male o un bene assoluto. Gli Ogm non erano utili al sistema valori che regola il made in Italy agroalimentare, mentre sulle biotecnologie riteniamo importante il confronto per scegliere quelle più opportune che esaltino la nostra grande biodiversità”.
A fianco del tema innovazione, nella prima giornata di Cibus ha tenuto banco anche quello della contraffazione, fenomeno che continua a penalizzare pesantemente il food and wine italiano con un giro di affari che sfiora, secondo i dati Coldiretti, i 100 miliardi di euro, con un aumento record del 70% nell’ultimo decennio. Intanto il presidente di Fiere di Parma, Gian Domenico Auricchio, annuncia nuovi record di numeri per Cibus che in questa edizione conta 3.100 espositori, 1.300 nuovi prodotti alimentari, 80.000 visitatori attesi e 2.500 buyer internazionali, oltre alla novità Cibus Innovation Corner dove vengono esposti i prodotti più innovativi. Auricchio ha comunque sottolineato che “Cibus é la fiera del’eccellenza agroalimentare, non vogliamo fare gare di numeri con le altre fiere per avere i numeri più importanti, vogliamo invece che qui ci sia l’eccellenza”.
Sull’impatto negativo del falso made in Italy si è soffermato anche Scordamaglia: “Italian Sounding e contraffazione arrecano un danno di oltre 90 miliardi di euro alla nostra economia - ha detto Scordamaglia - un fenomeno che cresce di pari passo con il nostro export e con l’aumentare degli ostacoli al commercio mondiale. La domanda di food and beverage italiano in tutte le aree del mondo è infatti tale che laddove i nostri prodotti autentici fanno fatica ad arrivare vengono sostituiti da quelli fake. Diversi gli strumenti da utilizzare per contenere il fenomeno: ricorso a strumenti legali per bloccarne la vendita negli ordinamenti che li prevedono. Per esempio, il desk permanente a Cibus in collaborazione con la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione-Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (Ministero dello Sviluppo Economico) e l’intervento di Federalimentare con il tribunale di Colonia alla Fiera Anuga; comunicazione sui principali canali media e web dei mercati di destinazione per far capire anche emozionalmente la differenza tra Authentic Italian e Fake (piano made in Italy con Ice e promozione del video “Quinto Elemento”); accordi con le grandi catene distributive e di e-commerce; maggior presidio degli accordi bilaterali in cui un livello adeguato di tutela delle denominazioni di origine deve essere considerato pregiudiziale dalla Ue per la chiusura degli accordi stessi (no deciso a Trump che sembra voler rilanciare ora un Ttip leggero senza tale punto). Oggi Federalimentare è impegnata in prima fila su tale strategia insieme ad Ice e ai Ministeri competenti”.
“Contraffazione e Italian Sounding sono due fenomeni criminali enormi che provocano danni sociali in termini di perdita di posti di lavoro e alla salute - ha affermato Paolo Bastianello, presidente gruppo tecnico Made in di Confindustria - il problema principale è che l’opinione pubblica non è sufficientemente informata su cosa si cela dietro l’acquisto di un prodotto contraffatto, ed è proprio sull’informazione che si gioca la battaglia più importante contro questo fenomeno. Ecco perché stiamo lavorando insieme ai Ministeri di Istruzione, Sviluppo Economico ed Affari Esteri e soprattutto insieme alle altre categorie imprenditoriali, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confagricoltura, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato a una grande campagna di comunicazione rivolta a tutti i consumatori e soprattutto ai giovani”.
La contraffazione e i consumi interni che risultano ancora deboli sono le note dolenti di un agroalimentare italiano, che altrimenti ha tanti motivi di soddisfazione, ha sottolineato ancora Scordamaglia nel suo interevento all’assemblea di Federalimentare, a cominciare dall’essere vicini al traguardo di quota 50 miliardi di export entro il 2020 che venne lanciato nel 2015 ad Expo Milano. Ovviamente lo stallo nella formazione del Governo, su cui si sono soffermati sia Scordamaglia che Boccia, arreca solo danni al sistema economico. “Questo stallo non è esagerato dire che sia irresponsabile - ha detto Scordamaglia a Winenews - siamo in un contesto difficile in cui Trump minaccia dazi. Serve un presidio italiano anche sulla discussione che si è appena aperta sul budget della Ue e un intervento immediato sul Def, perché un aumento dell’Iva sui beni di prima necessità affamerebbe soprattutto le famiglie più povere”.
Oggi a Cibus è stato anche presentato il nuovo portale “Osservatorio Alimentare” promosso dai Giovani di Federalimentare che combatte le fake news sul mondo del cibo che circolano in rete e disorientano il consumatore. Il portale si propone di informare in un’ottica scientifica e approfondita con il contributo di scienziati, nutrizionisti e professori universitari.

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