Le filiere degli spirits e dei vini di qualità, nel 2019, hanno generato un’economia a livello globale da 970 miliardi di dollari, che diventeranno 1.411 miliardi di dollari entro il 2027, con una crescita annua media del +4,9%: ecco i dati raccolti ed analizzati da Allied Market Research sui principali attori del mercato (Pernod Ricard, Bacardi, Brown-Forman, Diageo, Campari, Thai Beverage Public Company Limited, Suntory Holdings Limited, Hitejinro, LVMHvmh, Edrington), che sottolinea come alla base di questa crescita ci siano l’aumento del reddito medio disponibile dei consumatori e l’impennata dell’urbanizzazione, mentre la popolarità di wine & spirits di qualità, sostenuta da imponenti strategie di marketing, è stata in grado di superare gli ostacoli rappresentati dalle rigide normative governative di molti Paesi. Inoltre, come ricorda il report, l’epidemia di Coivid-19 ha portato a gravi interruzioni nella catena di approvvigionamento, che hanno limitato molto le vendite complessive nel settore degli alcolici.
In termini di tipologie, il segmento degli sprit ha contribuito alla quota maggiore, rappresentando oltre tre quinti del totale delle vendite, e si stima che manterrà la sua posizione dominante anche nel 2027. Tuttavia, il segmento dei vini e degli Champagne registrerà la crescita annua più alta, il +5%. Secondo Allied Market Research, in base al canale di distribuzione, il segmento retail ha rappresentato la quota maggiore, pare a due quinti del totale, quota che dovrebbe rimanere la stessa fino al 2027, mentre l’e-commerce registrerà la crescita annua più alta: +5,1%. In temrini geografici, infine, l’Europa rappresenta due quinti del mercato, e manterrà il suo dominio fino al 2027, con la crescita annua media del Nord America che sarà del +5,9%.
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