Dagli Champagne di Bruno Paillard ai grands cru di Puligny firmati Olivier Leflaive, dai Bordeaux di Chateau Pichin Longuevile Comtesse de Lalande ai grandi Borgogna di Jean-Marc Brocard, e poi le griffe della Valle del Rodano e i vigneron della Loira, ma anche Alsazia, Beaujolais, Provenza, Languedoc, Roussillon: se New York ha la “Wine Experience” di “Wine Spectator”, Parigi ha “Le Grand Tasting”, firmato da Michel Bettane e Thierry Desseauve, di scena il 25 e 26 novembre, nella capitale francese, al Carrousel du Louvre.
Una grande degustazione, che mette insieme 300 vignaioli, da tutta la Francia ma non solo. Alle produzioni del Belpaese è dedicata un’intera selezione - “La Sélection Italianne du Grand Tasting” - con in degustazione alcune delle griffe più rappresentative: da San Leonardo ad Alois Lageder, da Cavallotto a Figli Luigi Oddero, da Cascina Val del Prete a Pio Cesare, da Tenute Sella a Castello di Cigognola, da Bellenda a Biancavigna, da Inama a Vie di Romans, da Sergio Pittico a Villa Papiano, da Candialle a Castiglion del Bosco, da Collemassari a Fabbrica Pienza, da Fattoria Le Pupille a Felsina, da Fontodi a Grattamacco, da Istine a Montenidoli, da Petrolo a Podere Il Carnasciale, da Poggio di Sotto a Poggio La Noce, da Poggioargentiera a Ridolfi, da Stella di Campalto a Tenuta La Massa, da Tua Rita a Valle Reale, da Cantine Astroni a Casa Setaro, da Montevetrano a Planeta, da Terra Costantino a Palmento Costanzo, a Bentu Luna.
L’approfondimento è, invece, demandato alle masterclass, che porteranno nei calici dei wine lover vino, cultura e curiosità, come il focus sui grandi vini cinesi da invecchiamento nella degustazione “Ao Yun, l’éveil du grand vin chinois”. Michel Bettane e Thierry Desseauve raccontano invece gemme introvabili e spesso inaccessibili, come lo Château Cos d’Estournel Saint-Estèphe 1990, tra i protagonisti di “Le Génie du vin”. E ancora, l’approfondimento sul “Gran Siècle” di Laurent-Perrier e quello su Dom Ruinart, ma anche Château Smith Haut Lafitte e, soprattutto, uno dei simboli del vino italiano, il “padre” del Brunello di Montalcino: “Biondi-Santi, le grand vin italien à travers le temps”, una verticale con il Rosso di Montalcino 2019, il Brunello di Montalcino 2016 e i Brunello di Montalcino Riserva 2015, 2008 e 1999.
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