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LO SCENARIO

Le istituzioni e il Sistema Paese insieme a Vinitaly e alle imprese del vino, per crescere ancora

Il messaggio di apertura della più importante fiera del vino italiano, con i Ministri di Agricoltura, Affari Esteri, Cultura e Made in Italy

La cronaca irrompe a Vinitaly 2024, con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che da presidente di turno del G7 ha dovuto convocare una riunione straordinaria dei leader e annullare la sua visita in fiera, attesa per domani, dopo l’attacco di questa notte ad Israele da parte dell’Iran. Ma la presenza istituzionale del Governo a fianco di Vinitaly e del vino italiano è forte, perché è il prodotto di punta del made in Italy agroalimentare, fiore all'occhiello di un export complessivo dell'Italia che vale il 40% del Pil. E che va promosso non solo da imprese e fiere, ma dal Sistema Paese tutto, valorizzando la sua identità territoriale e la sua unicità, legandolo ad arte, cultura ed innovazioni, tipici del saper fare italiano amato nel mondo. Messaggio corale firmato in apertura di Vinitaly 2024, da oggi al 17 aprile a Verona, dai Ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e Vicepremier, della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Made in Italy, Adolfo Urso, oltre che dal Presidente della Camera, Lorenzo Fontana e dal presidente Ice, Matteo Zoppas, e dai vertici di Veronafiere, il presidente Federico Bricolo e l’ad Maurizio Danese. “Mai come in questo momento serve responsabilità. Lo sforzo di tutti deve servire a lasciare ai nostri figli un mondo migliore, di pace, dove si possa stare in armonia insieme e dove regni l’amicizia tra i popoli. Il vino è un comparto importante, ha la sua identità, è un alimento universale”, ha ricordato Fontana.
“La presenza istituzionale straordinaria, soprattutto in un momento come questo - ha detto Bricolo - dimostra il grande interesse per Vinitaly e per il supporto al mondo del vino. In questi giorni siamo a Verona con 4.300 espositori da 140 Paesi del mondo, ma non ci fermiamo mai: a maggio saremo in Cina, per Wine2Asia, in giugno avremo qui l’evento fieristico sul vino in anfora, a settembre saremo in Brasile, con Wine South America, e ad ottobre ci sarà il primo Vinitaly Usa, a Chicago. Abbiamo scelto di andare nel mondo anche attraverso ambasciate e consolati, che troviamo sempre disponibili a promuovere le nostre eccellenze, perché serve uno sforzo del Sistema Paese”.
Uno sforzo di cui si fa carico anche il Ministero degli Affari Esteri, come spiegato dallo stesso Ministro Tajani, anche in un’intervista a WineNews. “Siamo preoccupati per il Medio Oriente, ma dobbiamo evitare che le cose peggiorino. Israele non può essere attaccato continuamente, la sua sopravvivenza è una priorità, ma perseguiamo l’obiettivo di due popoli e due Stati, per Israele e Palestina. Sono qui come Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il 40% del fatturato dell’Italia arriva dall’export, il vino rappresenta un’eccellenza che dobbiamo promuovere. Ma siamo preoccupati perché abbiamo due guerre alle porte, il Medio Oriente e l’Ucraina, e poi molte merci passano dal Canale di Suez, tra cui tanto vino italiano. Per questo nei mesi scorsi abbiamo autorizzato una missione militare difensiva, per proteggere tutti i nostri mercantili. Dove passano le merci non passano gli eserciti. Ice, Simest e Sace lavorano tanto per l’export, è la politica del Governo. Ci sono anni in cui ci possono essere cali, per la crisi economica, per le tensioni internazionali, ma le cose possono migliorare ancora se facciamo sistema. Ambasciate e consolati devono essere sempre di più luoghi di promozione del vino, abbiamo tanti mercati da aprire, ma dobbiamo rinforzare il mercato anche in Europa. I produttori devono sapere che non sono soli, che c’è un Governo che li sostiene, che lavora per aprire mercati, per eliminare dazi e barriere doganali. A Bruxelles abbiamo detto chiaro che non si può dire che il vino è cancerogeno, non è vero a livello scientifico, quello al vino e alla Dieta Mediterranea è un attacco proditorio, e lo respingeremo”, ha detto Tajani (mentre in sala un siparietto ha visto due attiviste alzare per pochi secondi dei cartelli con su scritto “Cannabis legale, come il vino”).
Messaggio che arriva da un Veneto che è “la prima Regione d’Italia per la produzione e le esportazioni di vino, con oltre 2,8 miliardi di euro su 7,8 totali”, ha ricordato il Presidente della Regione, Luca Zaia, e da un “Vinitaly che è la migliore anteprima che si potesse avere per la prima Giornata Nazionale del Made in Italy, che celebreremo domani in tutta Italia con oltre 300 eventi”, ha aggiunto dal canto suo il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso. “Abbiamo scelto la data del 15 aprile perché è il giorno della nascita di Leonardo da Vinci, genio italiano, che esemplifica, con il suo “uomo vitruviano”, che l’uomo è al centro di ogni cosa, ed è questo il concetto produttivo italiano: c’è sempre una persona al centro di un’azienda e dietro ad un prodotto. Da qui passa il futuro, e da un’agricoltura sempre più legata alla tecnologia, anche a quella spaziale, su cui lavoriamo. E le Indicazioni geografiche, di cui vino e agroalimentare sono l’esempio massimo, arriveranno anche sui prodotti industriali, perché li abbiamo mappati, e ci sono almeno 200 prodotti non gastronomici legati ai nostri territori, e anche questi devono essere inimitabili, perché sono il nostro patrimonio”.
Un patrimonio come quello culturale e artistico, enorme, dell’Italia, legato al vino, che si ritrova nelle opere del Muvit-Museo del Vino della Fondazione Lungarotti a Torgiano, del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, della Biblioteca del Ministero dell’Agricoltura e non solo, nel padiglione del Ministero dell’Agricoltura a Vinitaly, dove si celebrano vino e arte. “E grazie al quale si comprende che l’eccellenza italiana del vino è figlia di un lungo processo storico, di una capacità di produrre che è secolare, e che si rinnova continuamente. L’Italia è una superpotenza culturale, anche grazie al vino ed al cibo, e per questo con il collega Lollobrigida stiamo lavorando molto per il riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale Unesco”, ha detto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (anche tra le opere esposte), passando la palla al Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida: “Vinitaly è il gioiello di un sistema fieristico che lavora nel mondo. La vigna esalta territori, li protegge da dissesto idrogeologico. Anche per questo nel “Wine Ministerial Meeting” dei giorni scorsi, con l’Oiv-Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, abbiamo messo al centro la condivisione della ricerca, per mettere in condizione i centri di ricerca di tanti Paesi di analizzare e capire, tra i 10.000 vitigni che ci sono nel mondo, quali sono i più resistenti, i meno idroesigenti, e per guardare al futuro. Ma il Paese Italia, e l’agricoltura - ha aggiunto Lollobrigida - hanno bisogno di una stabilità di lungo periodo, e non la può dare un Governo da solo. La danno degli obiettivi strategici del Paese, che restano a prescindere dal Governo di turno, e per questo ho convocato più volte i tanti ex Ministri dell’Agricoltura, anche di forze politiche diverse, per condividerli. E per guardare ad un futuro del made in Italy che passa anche dai giovani degli Istituti Agrari ed Alberghieri d’Italia, che domani saranno protagonisti, qui sul palco di Vinitaly, della Giornata del Nazionale Made in Italy, insieme alle imprese”.
Per raggiungere un obiettivo ambizioso, rilanciato ancora una volta dal presidente Ice, Matteo Zoppas, ovvero quello di arrivare a 10 miliardi di euro di export di vino in pochi anni. Obiettivo ambizioso, che si può centrare però. Anche attraverso li lavoro di Vinitaly perché, come ha ricordato l’ad Veronafiere, Maurizio Danese, “se vince Vinitaly vince anche il vino, e vinciamo tutti”.

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