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TERRITORIO E AMBIENTE

Le limonaie e il sistema agricolo terrazzato di Amalfi tra i paesaggi “Giahs” tutelati dalla Fao

Per l’Italia è il terzo riconoscimento dopo le Colline Vitate del Soave e la Fascia Olivata di Spoleto e Assisi. 102 i siti nel mondo

I vigneti eroici che si arrampicano su terrazzamenti strappati con fatica e sudore alle scogliere che si tuffano nel Mediterraneo, così come gli oliveti e le iconiche limonaie, intervallati da luoghi di assoluta bellezza come Ravello, con la sua “Terrazza dell’Infinito”, Villa Cimbrone, iconico hotel della famiglia Vuilleumier, per un territorio magico, quello della Costiera Amalfitana, abbracciata dai Monti Lattari da un lato, e dal mare dell’altro. Un territorio reso celebre anche da perle del vino italiano e di Campania, come la celeberrima Cantina Marisa Cuomo, a Furore, o Giuseppe Apicella, a Tramonti, e che ora si può fregiare del riconoscimento Fao come “Giahs - Sistema del Patrimonio Agricolo di Importanza Globale” (insieme, per l’Italia, alle Colline Vitate del Soave, in Veneto, e alla Fascia Olivata di Spoleto e Assisi, in Umbria). Così ha deciso la Fao, che, in questo 2025 in cui celebra gli 80 anni, ha inserito nella lista, oltre alla Costiera Amalfitana, due siti giapponesi, il sistema dei frutteti terrazzati di mikan (una specie di agrume simile al mandarancio) nella regione montuosa di Arida-Shimotsu nella prefettura di Wakayama, e il sistema di gestione delle acque e di agricoltura ricavato dalla ex cava di ferro di Tatara, nella regione di Okuizumo, portando a più di 102 i siti Giahs in tutto il mondo, in 29 Paesi, con il Giappone che raggiunge i 17 siti e l’Italia che ne aggiunge il terzo. “Questi sistemi dinamici e resilienti incarnano una ricca agrobiodiversità, conoscenze tradizionali, culture e paesaggi inestimabili, gestiti in modo sostenibile da agricoltori, pastori, pescatori e comunità forestali in modo da sostenere i mezzi di sussistenza locali e la sicurezza alimentare”, spiega la Fao in una nota.
“La Fao è onorata di dare il benvenuto a questi nuovi eccezionali siti nella famiglia dei Sistemi del Patrimonio Agricolo di Importanza Globale. Ogni sito è una testimonianza dell’ingegnosità e della resilienza delle comunità rurali e agricole, mostrando pratiche agricole sostenibili che sono state attentamente mantenute e adattate nel corso delle generazioni”, ha dichiarato Kaveh Zahedi, direttore dell’Ufficio per il Cambiamento Climatico, la Biodiversità e l’Ambiente della Fao.
“È il suggello all’impegno che i contadini della Costiera Amalfitana mettono da secoli su questo territorio disgraziato e bellissimo - commenta, a WineNews, Andrea Ferrarioli della cantina Marisa Cuomo - grazie alla limonicoltura, che va avanti, ma anche alla viticoltura che nel Comune di Furore in particolare abbiamo salvato, non solo per le varietà autoctone, ma anche per i metodi di coltivazione che ci vedono infilare le vigne nelle strutture dei muretti a secco sostenuti da pali di castagno, che rischiavano di andare perdute”.
In particolare, sulla Costiera Amalfitana, la Fao spiega: “arroccate sulle ripide terrazze della Costiera Amalfitana, le secolari comunità agricole hanno modellato un suggestivo paesaggio di limoneti, ulivi e vigneti affacciati sul mare. L’iconico limone “Sfusato Amalfitano” viene coltivato sotto pergolati di castagno con tecniche manuali e raccolto dai cosiddetti “agricoltori volanti”, termine coniato per il modo in cui si bilanciano e camminano lungo i pergolati durante la raccolta. Le terrazze costruite con muretti a secco prevengono l’erosione, stabilizzano il terreno e aiutano a regolare l’acqua e la temperatura. Questo territorio ospita fino a 800 piante di limoni per ettaro, con una produzione fino a 35 tonnellate con metodi a basso input e privi di pesticidi. È anche ricca di biodiversità, con oltre 970 specie vegetali, tra cui la rara flora mediterranea. Le donne svolgono un ruolo chiave, contribuendo al lavoro agricolo e alle tradizioni di questo sistema. Il sistema a terrazze è anche un sito riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Mondiale e funge da potente esempio di agricoltura mediterranea di montagna sostenibile”.
“I terrazzamenti della Costiera Amalfitana sono diventati Patrimonio agricolo mondiale - commenta il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida - e sono orgoglioso di questo riconoscimento della Fao. Il lavoro dell’uomo, intrecciato con la natura, genera paesaggi di straordinaria bellezza e valore universale. I limoni, gli uliveti, i vitigni, i muretti a secco e il paesaggio sono stati scolpiti dalla fatica e dalla sapienza contadina e raccontano la storia di una comunità che da secoli trasforma il sacrificio in armonia, la terra in cultura, l’agricoltura in patrimonio condiviso. Nel 2024 l’agricoltura italiana è tornata a crescere in maniera significativa, le radici della nostra civiltà continuano a dare frutto e le politiche del Governo Meloni vanno nella giusta direzione - conclude Lollobrigida - non guardiamo soltanto al passato, ma costruiamo un futuro in cui i giovani siano protagonisti e scelgano di investire il proprio talento nella terra, perché essa è vita, identità, lavoro, bellezza. Da oggi abbiamo un motivo in più per essere al fianco delle eccellenze italiane che tanto successo riscuotono nel mondo”. “Oggi è una giornata molto bella per questo riconoscimento - commenta Alessandro Regoli, direttore WineNews - e la gioia è grandissima come la bellezza che si ammira proprio dalla “Terrazza dell’Infinito”, che, dal parco di Villa Cimbrone, domina i vigneti, limoneti ed agrumeti: una verde cascata, frutto del rapporto tra uomo e natura, che si tuffa nell’azzurro del mare”.

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