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LE REAZIONI DEGLI OPERATORI STRANIERI ALLE VICENDE CHE HANNO RECENTEMENTE SCOSSO IL MONDO DEL VINO ITALIANO? A WINENEWS.TV I PARERI AUTOREVOLI DI DANIELE CERNILLI, DIRETTORE DEL “GAMBERO ROSSO”, E OTTAVIO CAGIANO, DIRETTORE FEDERVINI

Dopo i recenti avvenimenti cha hanno scosso il mondo del vino italiano, l’atteggiamento dei consumatori e degli operatori di settore all’estero ha iniziato a dare segnali di cambiamento? Winenews ha raccolto due pareri autorevoli, uno dal mondo della critica e della comunicazione con Daniele Cernilli, condirettore del “Gambero Rosso”, e l’altro dal mondo dell’impresa con Ottavio Cagiano, direttore generale Federvini.

“L’atteggiamento - spiega a WineNews, Daniele Cernilli - è cambiato. Proprio in questi giorni ero in Germania, e parlando con l’ambasciatore italiano è venuto fuori che la situazione è tesa, soprattutto a causa della confusione nella comunicazione che abbiamo fatto in Italia. Ma nessuno ha detto, come io penso, che nemmeno una goccia del vino sotto inchiesta ha raggiunto l’estero, ed è stato bloccato nelle aziende prima che ne uscisse”. Secondo Cernilli, i mercati in cui ci sono maggiori problemi sono quello europeo e quelli più lontani come Cina, Corea e Giappone; meno ripercussioni, per ora, sembrano arrivare da un mercato strategico come quello degli Stai Uniti.

Sensazione confermata anche da Ottavio Cagiano, direttore generale Federvini: “dagli Stati Uniti - conferma a WineNews - per ora non ci sono particolari turbamenti, anche perché gli americani hanno i loro sistemi di controllo”. “Qualche segnale - precisa Cagiano- sugli altri mercati c’è, soprattutto in Europa sul mercato tedesco, dove, nonostante le rassicurazioni commerciali e sulla salute arrivate anche da parte delle istituzioni italiane, alcuni operatori richiedono alle aziende certificazioni e dichiarazioni di non essere coinvolte nella vicenda, e analisi che confermino l’assenza di qualsiasi tipo di residui. Qualche segnale nell’immediato - aggiunge Cagiano - c’è stato anche dall’estremo oriente, ma è ancora presto per fare valutazioni”. “La preoccupazione - conclude il direttore Federvini - è dunque soprattutto rivolta sulla distribuzione europea, che chiede garanzie sulla base di quanto uscito sulla stampa”.

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