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L’enogastronomia italiana nel ristorante più alto d’America, “Il Rifugio at Snowplume”

A 3.810 metri, nel bicchiere degli sciatori enoici Prosecco, Chianti Classico, Barbera d’Asti (Damilano), Sughere di Frassinello

Il ristorante più alto d’America, arrampicato a 3.810 metri sulle Montagne Rocciose, in Colorado, non ha acqua corrente, ma tanto vino, soprattutto italiano. Si chiama “Il Rifugio at Snowplume”, è un bistrot e wine bar aperto solo da qualche mese, ma che è già entrato, di diritto ed in brevissimo tempo, un vero e proprio locale di culto per gli amanti della montagna che non riescono proprio a rinunciare ad un buon bicchiere di vino, magari accompagnato da Taleggio e giardiniera, coppa e olive di Castelvetrano. In carta, dal Prosecco di De Luca e Lamberti, al Chianti Classico di Querceto, dalla Barbera d’Asti di Damilano alle Sughere di Frassinello, la seconda etichetta di Rocca di Frassinello (Domini di Castellare di Castellina), e anche la birra, Moretti e Peroni, parla italiano.
“Non era un obiettivo diventare il ristorante più alto negli Stati Uniti - racconta al magazine più letto dagli enoappassionati Usa, “Wine Spectator”, Katherine Fuller, responsabile delle comunicazioni di A-Basin, la struttura sciistica che accoglie “Il Rifugio” - ma solo qualcosa di bello che si realizza. C’era già un edificio lì: il quartier generale della pattuglia di soccorso si trova al livello inferiore dell’edificio Snowplume, e fino poco più di 10 anni fa vendevamo panini e zuppe precotte. Ora, in quello che era solo un rifugio, serviamo piatti più elaborati e di qualità, in una declinazione più europea: la gente in montagna si aspetta di mangiare sempre cose mediocri a prezzi alti, ma non deve essere per forza così”. Per il piacere di sciatori, appassionati di cibo, amanti del buon bere. Un po’ meno del lavapiatti del ristorante sotto “Il Rifugio”, che ogni giorno, vista l’assenza di acqua corrente, è costretto a lavare le stoviglie del ristorante più alto del mondo ...

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