Il rapporto tra politica, Governo e settore vino, in Francia, è sempre stato molto saldo. Comparto fondamentale per l’economia, quello enoico è anche un pezzo importante della società, della Storia e della cultura condivisa del Paese. È strano, in questo senso, ripensare a quando l’inquilino dell’Eliseo era Nicolas Sarkozy, Presidente della Repubblica dal 2007 al 2012, e forse l’unico Capo di Stato astemio che la Francia abbia mai avuto. Nonostante ciò, con la moglie, la ex modella ed attrice Carla Bruni, nel 2020 l’ex Presidente ha deciso di investire nel vino, acquistando Château d’Estoublon, in Provenza, insieme ad altri due soci: Stéphane Courbit (proprietario del gruppo alberghiero Lov Group) e alla famiglia Prats (ex proprietaria di Château Cos d’Estournel).
Il cuore della tenuta, il castello, è destinato all’ospitalità ed alla ristorazione di alta gamma, ma intorno dimorano ben 120 di uliveto e 18 ettari vitati, da cui nascono i vini creati dall’enologa Anaïs Maillet. Che ha coinvolto Carla Bruni nella creazione di una cuvée tutta sua: il “Roseblood d’Estoublon”, un rosato di Provenza prodotto da uve Grenache (50%), Cinsault (45%) e Tibouren (5%), già sul mercato. E Sarkozy? Come ha raccontato la moglie in un’intervista al magazine francese “Gala”, “continua a non bere vino, ma ad interessarsi al vino francese, proprio come faceva all’Eliseo. Lo annusa, lo assaggia e lo sputa: non gli piace il sapore e penso che non gli piaccia nemmeno perdere il controllo”.
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