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Tra le vigne di Langa Il lusso “rurale” del San Maurizio ... Agnolotti, tabarin, brasati: i sapori piemontesi rivivono tra grappoli del moscato e acque termali salate... Un attimo di silenzio: Lidia Alciati se ne è andata il 22 agosto. Ora ha raggiunto Guido nei cieli del buono e qui tutto sembra un po’ più mesto. Lidia è stata la grande custode della vera cucina langotta, una donna eccezionale, una raffinata interprete della tradizione, la sublime esecutrice degli agnolotti, dei tabarin, dei brasati che offriva in forma di felicità. Suo figlio Andrea aveva trasferito qui al San Maurizio il mitico “Giudo” a Costigliole, uno dei ristoranti che hanno fatto la storia della vera cucina italiana. E Lidia lo aveva seguito continuando ad officiare una gastronomia rara, rara come era lei: una donna speciale.
Un abbraccio Lidia e che la terra ti sia lieve! Non si poteva principiare a raccontare questo angolo d’in - canto se non con un ricordo struggente e vivo di una di quelle personalità che hanno portato il Piemonte di campagna a togliersi di dosso una sorta di understatement da povertà. E si potrebbe ben dire che questo percorso verso l’eccellenza ha trovato qui, nella campagne di Santo Stefano Belbo, tra un mare di vigne, che sono i giacimenti del Moscato, la sua sublimazione. Il relais San Maurizio (hotel del Monastero) è una delle massime espressioni della vera ospitalità di charme in Italia. Qui si uniscono in un complesso architettonico di raro pregio articolato da una grande villa con un imponente timpano, le celle conventuali, la pieve che furono un convento seicentesco tre eccellenze: quelle della civiltà rurale e del vino di Langa, quelle della remise in una Spa che è un gioiello, quelle della grande ristorazione di cui Lidia Alciati è stata indiscussa maestra e suo figlio Andrea (ma anche gli altri due rampolli Alciati: Ugo e Piero sono chef di altissimo profilo) è il continuatore.
Il relais San Maurizio offre alcune suite di sontuoso lusso. Ve n’è una sui toni dell’oro e dell’avorio che è una vera casa aristocratica in mezzo ai filari. Ma tutte le camere (in totale sono 31, tutte affrescate e con decori davvero particolari) sono arredate in stile impero e hanno accenni di arte povera sapientemente mixati con arredi di altissimo pregio. Il ristorante poi è semplicemente perfetto: si cena e si pranza sotto una volta a botte di ammattonato antico che crea con i piatti di Andrea e la cantina meravigliosa un fusion di assoluta raffinatezza. Il punto forte del Relais San Maurizio è sicuramente la Spa. Che, come tutto qui, ha radici nella storia. Da Santo Stefano infatti passava l’antica via del Sale e qui i trattamenti (c’è anche un beauty medical centre d’avanguardia) sono a base di acque salate. La grotta termale è stupenda, la piscina in granito rosso è hollywoodiana, ma con il tocco della raffinatezza della ruralità italiana. C’è un’altra grande piscina esterna sulla sommità del poggio che ospita l’hotel dove nei mesi caldi si possono godere sensazioni uniche. Così come negli aulenti giardini impreziositi da alberi secolari. Relais San Maurizio-Hotel Monastero località San Maurizio, Santo Stefano Belbo (CN).
Tel. 0141 841900, info@relaissanmaurizio.it. A partire da 220 euro.

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