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In enoteca spumanti top ... Le tendenze... La crisi del vino? A sentire le enoteche non c’è. Neppure in estate quando tutto si ferma. Winenews ha chiesto come è andata ad alcune delle maggiori “botteghe del vino” e la tendenza dice che c’è più attenzione al prezzo, ma non calano i consumi. Che si vada a Roma da “Trimani”, enoteca tra le più antiche e celebri, o alle porte di Firenze alla “Vinoteca al Chianti”, o ancora a Napoli all’“Enoteca Dante” o a Palermo da “Picone”, due sono le certezze dell’estate enoica: la prima è che continua a crescere il consumo di spumanti, soprattutto italiani (ma non solo) che fanno concorrenza ai rossi ma anche ai bianchi fermi; la seconda è che i vini che fanno mercato vanno da 3-5 euro a 8-10 euro. “È un momento di riflessione, non c’è grande entusiasmo sul mercato, anche se, in ogni fascia di prezzo, i prodotto di qualità continuano a muoversi meglio di quelli per così dire “generici”“, spiega Paolo Trimani, “e anche se “spendono un po’ me - no i consumatori cercano la massima qualità possibile”. E se i vini bianchi e gli spumanti dominano la scena, non scompaiono i vini rossi, con il pubblico che cerca “espressioni di rosso come certi vini del veronese, piemontesi e toscani come Grignolino o qualche Chianti giovane, e poi il Pinot Nero su tutti”. E gli stranieri vengono in enoteca? “Sì, nonostante le leggi restrittive sul trasporto, e sono sempre più informati e documentati con riviste e guide, e spesso arrivano con la foto dell’etichetta sul telefonino. La loro richiesta è quasi sempre per vini rossi di una certa qualità, grandi nomi o annate particolari più difficili da trovare all’estero”. “L’estate è un periodo di minori consumi sull’inverno, anche se il fatto che c’è più voglia di stare insieme, che si organizzano più cene e pranzi, in parte, compensa la minore propensione a bere, dovuta anche al caldo”, rilancia Andrea Formigli delle “Vinoteca al Chianti”, giusto alle porte di Firenze, “e quest’anno le cose sono andate un po’ meglio del 2009. Certo vendere grandi bottiglie e vini cari è sempre più difficile”. E anche nel cuore della rossa Toscana (in senso enoico), le bollicine dominano: “Sono i vini che vendiamo di più. Un po’ perché sono di moda, ma anche perché la gente ora chiede bevibilità, e i “vinoni”, sono penalizzati sia sugli spumanti che sui bianchi”. Dalla “culla del Rinascimento” ai piedi del Vesuvio, la musica non cambia: “L’estate è andata abbastanza bene”, spiega Emanuele Annunziata dell’Enoteca Dante di Napoli. “I consumi si stanno spostando verso vini più “facili”e quotidiani, cresce il fenomeno bollicine anche perché abbiamo tanti piatti della nostra cucina che ci si abbinano bene e ai devono a tutto pasto. Anche i rosati si stanno affermando”. La cucina regionale “condiziona” i consumi estivi anche in quel di Palermo, come spiega Nicola Picone, dell’omonima enoteca siciliana: “L’estate è andata bene. Qui dominano i bianchi, sia per il clima che per la nostra grande cucina di pesce. Ma anche in Sicilia crescono i consumi di spumante, in tutto l’anno e a tutto pasto”. E se anche Picone conferma che la fascia di prezzo più richiesta è quella sotto i 10 euro, “resiste una fetta di pubblico che cerca bottiglie di grande valore”.

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