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Libero

Questione di etichetta … Ci riprovano in Parlamento ad occuparsi dei campi e di ciò che mangiamo dopo che per tre volte (come Giuda) hanno rinviato dibattito e voto. Tra tre giorni la Camera dovrebbe varare la legge sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti agricoli ed enogastronomici. Non ci sono i soldi promessi alle imprese (soprattutto gli sgravi previdenziali) a dimostrazione che dell’agricoltura importa poco a tutti, ci sono i rafforzamenti dei controlli affidati alle Regioni, ci sono, o almeno ci dovrebbero essere, indicazioni più chiare per i consumatori su cosa stanno comprando, sulla provenienza dei prodotti agricoli e degli ingredienti per i trasformati. Si spera che nel testo che (forse) la Camera licenzierà si faccia chiarezza anche sugli additivi o sull’aggiunta di sostanze che servono solo a fare marketing. E’ un giochino che piace soprattutto alle multinazionali del cibo che comprano materia prima scarsa, poi la siringano e ce la spacciano come miracolosa al solo scopo di comprare a prezzo di commodities i prodotti agricoli e di rivenderli a quello dei farmaci. Spetterà al ministro Galan poi dare le direttive ultime sui criteri di etichettatura armonizzando le nostre norme con quelle europee. Un passo avanti a condizione però che l’agricoltura non sia solo una questione di etichetta.

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