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Libero

A Perugia dal 30 settembre… Vino, arte e grandi piatti un inno al made in Italy … Sommelier a congresso per il rinascimento di Bacco… Sono trentamila e a Perugia ne arriveranno almeno il dieci per cento. Sono quei signori e quelle signore, giacché sempre più donne scelgono per passione e alcune per professione di votarsi a Bacco, che spesso sono stati presi in giro per il roteare del bicchiere, per quel posacenere che portano appeso al collo, per quella divisa impeccabile a metà strada tra il frac e la marsina che indossano nelle cerimonie e per il grembiulone rigorosamente nero che ne enfatizza i gesti. Sono i sommelier dell’Ais (la più importante e sto- rica associazione del vino del nostro paese) che dal 30 settembre al 4 ottobre si ritrovano a Perugia per il loro congresso annuale. Perché parlarne, se è cosa che riguarda solo loro? Perché non è così. Quando si muovono i sommelier c’è di mezzo la cultura del vino e allora Perugia nella rocca Paolina (stupendo esempio di architettura militare ipogea) allestisce per tutti una delle più importanti rassegne del buono d’Italia in calendario per quest’anno. È un’ imponente mostra mercato. E allora Perugia apre i suoi musei e la stupenda pinacoteca per coniugare arte e vino e allora il programma delle degustazioni aperte al pubblico e officiate dai sommelier dell’Ais saranno decine. Insomma il congresso dell’Ais si trasforma in discussioni private (quelle sul futuro e i nuovi vertici dell’Associazione) e in pubbliche virtù attraverso appunto questo connubio tra vino, arte, gastronomia di qualità declinate nell’esaltazione dell’eccellenze del territorio. Sabato 2 ottobre ci sarà un convegno centrato sull’argomento (perché l’Italia del vino non riesce a fare sistema?) con la partecipazione dei più importanti produttori italiani. Ma il pubblico potrà assistere anche al concorso per il miglior sommelier d’Italia e scoprire il fascino, la cultura, la centralità del sommelier nel sistema vino e magari fare, in compagnia dei sommelier, una puntata al bellissimo museo del vino e dell’olio di Torgiano (sono 20 chilometri da Perugia) dove la famiglia Lungarotti, una famiglia storica del vino italiano, ha raccolto reperti di valore unico che narrano la civiltà di Bacco e di Minerva. A questo congresso per la prima volta parteciperanno le de- legazioni di tutti i sommelier del mondo. Lo ha voluto fortemente Terenzio Medri il “presidentissimo” dell’Ais che dopo questo congresso lascia la sua carica per esaurimento del mandato. Sotto la sua presidenza l’Ais è diventata grande, autorevole e moderna.. “In questi anni – dice – abbiamo lavorato per fare del sommelier non il cameriere del vino, ma il punto di contatto imprescindibile tra produzione e consumo, lo abbiamo fatto diventare un divulgatore della cultura del vino e un testimone dello stile di vita sobrio, colto ed elegante che si addice a chi ama davvero il vino”. A testimoniarlo sta il crescente aumento dei partecipanti (sempre più giovani, sempre più donne) ai corsi per diventare sommelier. Franco Ricci spiega: “Ormai chi ama il vino viene all’Ais non per farne una professione, ma per coltivare una passione e questo è il nostro impegno perché il vino è un’art de vivre”. Toccherà al prossimo presidente – sarà con tutta probabilità Antonello Maietta attuale vice di Medri mentre Ricci andrà ad occuparsi dell’associazione mondiale dei sommelier – dare continuità a questo progetto di centralità di sommelier, della cultura vino. Per intanto in alto i calici: Perugia diventa la capitale del tatse vin. E per chi è goloso e curioso non c’è migliore occasione per coltivare la sana passione del vivere il piacere del buono.

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