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Libero

… Note di un concerto, profumo d’armonia: è la sincera Barbera … Mentre scrivo sono a Los Angeles e ho appena assistito a un meraviglioso concerto di Ludovico Einaudi. Un caso che qualche settimana fa abbia ricordato il nonno Luigi parlando di Dolcetto di Dogliani, ma tant’è. Sono in California per un festival di musica italiana di eccellenza: Hit Week. Lo scorso anno è iniziato per gioco e scommessa di un mio carissimo amico Francesco del Maro il quale mi ha coinvolto con una frase molto semplice: “faccio questo festival in un momento di grande crisi per il mercato, ma credo nell’eccellenza e nel prodotto italiano, tu che tratti l’eccellenza dei vini li vuoi portare e rappresentare l’Italia vinicola di qualità”? Of corse! Ed eccomi a raccontarvi una piccola parte di questa emozione. Alle 7.30 pm di ieri al Ford Amphitheatre, un’arena naturale all’aperto, incastonata fra le colline di Hollywood è cominciata una magia che si chiama musica. Ero in prima fila, visto che il Ministro Meloni si era defilata un po’più là per godersi più in tranquillità l’esecuzione, io ne ho approfittato, e goduto di quei posti che mi hanno permesso di seguire ogni singolo movimento e lo scorrere di quelle mani sul pianoforte. Vedevo le sue mani e non mi sembravano mani da pianista. Einaudi non è molto alto, anzi, e quindi le sue mani sono proporzionate: piccole. Eppure viaggiavano con maestrìa, eleganza, garbo, e la sua testa accompagnava questi gesti con decisione. Sapevo di dover scrivere l’articolo sulla Barbera e non so perché quello che avevo immaginato stava scomparendo dalla mia mente e si facevano largo altre emozioni che volevo tradur e in parole. Era sceso un gran freddo, ma nulla ha intaccato quella
esecuzione magistrale, neanche gli elicotteri della polizia sulla highway. Alla fine l’ho aspettato, volevo salutarlo e acclamarlo personalmente. Che emozione stringere quelle mani: erano potenti.
Esprimevano calore, forza, determinazione. Abbiamo parlato un po’, ho fatto finta di non saper nulla della sua azienda di famiglia ma ho voluto chiedergli cosa pensasse del vino da buon piemontese, ma soprattutto della Barbera. Mi ha guardato con un’aria un po’interrogativa da dietro gli occhiali, e poi mi ha sorriso dicendomi: mi piace molto, la trovo… sincera! Ed è così. E’ un vino dall’impatto morbido, caldo, concentrato, potente, fresco e vellutato. Ma anche fresco e gustoso con i suoi frutti rossi, viola e pepe che si svelano senza sotterfugi. La sincerità è un profumo. Profumo di armonie!

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