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Il nostro vino conquista la Grande Rete … La lenta rincorsa del vino italiano alle potenzialità del web continua, e anche se qualcosa si muove, con una più ampia diffusione di blog e profili su Facebook, il moltiplicarsi dell’e-commerce, e soprattutto con un pugno di aziende che stanno cavalcando convinte le nuove possibilità offerte dal Web 2.0, sono ancora timidi i passi delle cantine del Belpaese su Internet, con le aziende che non sanno coglierne appieno le opportunità commerciali, comunicative e relazionali, nonostante i numeri della rete: 2 miliardi di utenti nel mondo, 420 milioni in Cina, 240 milioni negli Stati Uniti e 30 milioni in Italia (dati Internet World Stats), e investimenti pubblicitari che crescono sul web come su nessun altro medium (+17,7% sul 2009, sul +4,7% di tutti i media). Ecco lo stato dell’arte che emerge dall’analisi di www.winenews.it, uno dei siti di riferimento per gli eno-appassionati del Belpaese che, come ogni anno, ha stilato la classifica “Cantine in web” (edizione n. 10), dopo aver passato in rassegna oltre 2.300 siti dell’universo-vino italiano. Da cui emerge un modo di comunicare via internet ancora un po’ arretrato in confronto ad altri settori, dove la difficoltà più diffusa è quella di uscire dalla logica di prodotto, per elaborare un’idea della comunicazione del vino in termini di “cultura”, utilizzando
di più gli strumenti che consentono la gestione delle informazioni in mobilità. Tra le note positive, aumentano, pur rimanendo una sorta di piccola avanguardia, i produttori che guardano all’e-commerce, dando ai propri clienti la possibilità di acquistare bottiglie o selezioni particolari, quasi sempre a prezzi più vantaggiosi dei canali tradizionali. Il commercio elettronico, inoltre, se è poco praticabile per l’estero, per le spese di logistica e a volte per i dazi monetari e burocratici, potrebbe invece dare il suo contributo, in Italia, per contrastare quel calo dei consumi che ha visto il vino scendere sotto la soglia dei 40 litri pro capite. Anche perché l’e-commerce nel Belpaese, dopo la frenata del 2009, ha ripreso la sua corsa, facendo segnare, nel 2010, il +14%, con 8 milioni di clienti e una spesa di 6,49 miliardi di euro, e dove il settore del “grocery”, e quindi anche del wine & food, secondo la School of Management del Politecnico di Milano, è quello che presenta le maggiori opportunità di crescita. E, proprio l’unione dei social media e dell’e-commerce, due dei terreni su cui il vino italiano stenta di più, pare essere proprio una delle carte vincenti del domani: almeno il 50% dei “merchant” ha una propria presenza sul web 2.0 o ha sviluppato almeno un’applicazione “social”. Ad ogni modo, nel panorama dei siti delle cantine italiane, non mancano esempi virtuosi di uso della rete. È della cantina veneta Santa Margherita la migliore wine-web che emerge dall’analisi
Winenews, denominata “Cantine in web” 2011, seguita dalla siciliana Planeta; al terzo posto, il nuovo sito della cantina irpina Feudi di San Gregorio, seguita dalla siciliana Donnafugata; quindi, il nuovo sito di Firriato, seguito da Fratelli Muratori; al settimo posto, la Marchesi de’ Frescobaldi; al n. 8, Carpenè Malvolti, e poi la cantina chiantigiana Rocca delle Macìe; al posto n. 10, un ex-aequo per due famose griffe delle bollicine: Ferrari e Ca’ del Bosco; poi al n. 11, c’è il sito della trentina Cavit; quindi, al n. 12, un altro ex-aequo: Tasca d’Almerita e Caprai.

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