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Degustazioni in anteprima. Chianti Classico 2009 Profilo di Borgogna … Vini di assoluta bevibilità, polposi e minerali. Le riserve 2008 sono meno ampie, ma hanno grande personalità … Il Chianti Classico, una delle denominazioni simbolo dell’enologia, “figlia” del genio del “barone di ferro” Bettino Ricasoli, inventore nell’Ottocento della formula del Chianti, non ha lasciato dubbi sulle spiccate potenzialità del suo territorio di produzione. Nell’anteprima dedicata all’assaggio delle nuove annate in commercio, di scena a Firenze in questa settimana, il “principe toscano” ha riservato uno dei momenti più avvincenti, con un viaggio nei suoi territori di produzione. La denominazione, che si divide fra le province di Siena e Firenze, ha appunto nella complessa articolazione dei suoi terroir - dove per certi particolari microclimi sarebbero auspicabili delle vere e proprie “sottozone” - una delle caratteristiche più intriganti, che ne fanno una delle zone più vocate alla viticoltura del mondo. Le annate sottoposte ad esame erano la 2009 e la Riserva 2008, ed hanno confermato in pieno la consistenza della denominazione del Gallo Nero. L’annata 2009 è molto promettente, in possesso di una cifra stilistica ben delineata e già molto buona. In generale, i vini sono fragranti, godibili. Dal successo garantito a tavola. Un’annata che rimanda alla tradizione più profonda di questo vino che trovava proprio nella facilità di beva la sua cifra principale. Ma non è tutto. Le caratteristiche di polposità, fragranza e finezza dei Chianti Classico 2009 possono anche far sorgere non poche analogie con la Borgogna. Un paragone solo apparentemente azzardato, visto che il Sangiovese, quando si esprime con coerenza, autenticità e raffinatezza così pronunciate, può essere molto vicino al suo “cugino” d’oltralpe il Pinot Noir. Un riscontro che trova conferma in praticamente tutti i vini delle 152 cantine della Chianti Classico Collection e che segnala un altro elemento importante: una ritrovata compattezza stilistica ormai generalizzata ad un’intera denominazione, capace, peraltro, di non appiattire le differenze tra i differenti territori. Discorso un po’ diverso per le Riserva 2008. Possiamo certamente parlare di vini ottenuti in un’annata in generale più difficile della 2009, dal carattere più “spigoloso”, ma comunque capace, in modo però meno generalizzato, di offrire prodotti di grande personalità e fascino. Lo staff di Winenews ha selezionato, tra i Chianti Classico 2009, quello di Badia a Coltibuono, piccolo capolavoro: i profumi sono freschi e agrumati e la sua progressione gustativa saporita e grintosa. Buono anche quello dell’azienda Bandini-Villa Pomona, un vino semplice, ma dotato di profumi. Elegante e intenso il Chianti Classico 2009 di Castellare di Castellina e decisamente intrigante il Vigna Grospoli del Castello delle Stinche-Fattoria Lamole. Aromaticamente “roccioso” e teso in bocca il Chianti Classico 2009 del Castello di Monsanto, più sfumato e di bella dolcezza il Villa Cerna della casa vinicola Cecchi. Materico e potente il Chianti Classico della Fattoria San Giusto a Rentennano, quanto floreale e sottile quello della Fattoria San Pancrazio. Ancora in una fase di gioventù il poderoso Chianti Classico Berardenga di Felsina, sapido e ben ritmato quello di Isole e Olena. Agrumato nei profumi e solido in bocca il Chianti Classico di Rocca delle Macìe. Elegante al palato e tendenzialmente affumicato negli aromi il Chianti Classico di Rocca di Montegrossi. Sottile, agile e gustoso il Chianti Classico di Villa del Cigliano. Aromaticamente armonico il Chianti Classico Ruffino-Santedame, dal palato ben ritmato. Tra le Riserve 2008, primeggia decisamente il Rancia di Felsina. Il vino ha profumi eleganti e di grande articolazione, degno viatico ad una progressione gustativa incalzante e vitale. Più caldi, ma altrettanto fini, i profumi della Riserva Montegiachi degli Agricoltori del Geografico, che possiede una bocca elegante e di buon slancio finale. Palato possente e aromi speziati per Le Baroncole di San Giusto a Rentennano. Aromi austeri, tipici e minerali per la Riserva di La Porta di Vertine che trova nella sapidità e nella grinta il suo punto di forza, come la Riserva Il Campitello di Monteraponi. Solida ed elegante la Riserva Casasilia di Poggio al Sole e decisamente ben fatta quella di Rocca delle Macìe-Famiglia Zingarelli. Tendenzialmente eleganti e sfaccettati i profumi della Riserva della Tenuta di Lilliano, un vino di bella materia. Succosa la Riserva 2008 di Tolaini, quanto sfumata e sottile Vigna Bastignano di Villa Calcinaia, che trova in un naso meravigliosamente floreale il suo punto di forza.

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