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Distillazione di crisi anche per Dop e Igp … È scaduto il termine di presentazione della richiesta di distillazione di crisi da parte delle Regioni per i vini comuni e a denominazione, sancita dal decreto n. 546 del 21 gennaio 2011 del Ministero delle Politiche Agricole: Marche e Puglia vi ricorreranno solo per i vini comuni, Piemonte, Calabria, Lazio e Sardegna anche per Dop e Igp.

Si trova in Norvegia, l’arca dell’agricoltura … Tra i ghiacci delle Isole Svalbard (Norvegia) c’è la “Banca della biodiversità del pianeta”, che custodisce 600.000 semi in grado di garantire la sopravvivenza dell’agricoltura mondiale in caso di calamità. Una preziosa cassaforte che, dopo il saccheggio della Banca genetica egiziana, vede oggi una vera e propria corsa al deposito.

Massimiliano Alajmo re degli chef italiani … È Massimiliano Alajmo (Le Calandre, Rubano) il “re” degli chef italiani, seguito da Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena) e da Gianfranco Vissani (Baschi): lo dice l’incrocio delle 6 guide gastronomiche più autorevoli d’Italia fatto da “Civiltà del Bere”. I vini degli chef? Barolo, Brunello, Amarone. Cervaro della Sala e Barolo Monfortino i “vini del cuore”.

Per i giovani è il cibo il simbolo dell’Italia … La percezione che i giovani hanno dell’Italia è molto più lucida di quanto si pensi: secondo uno studio di “Vdg Magazine”, tra i simboli indicati dai ragazzi per i 150 anni dell’Unità d’Italia, l’enogastronomia batte la Nazionale di calcio, mentre il Colosseo e gli Uffizi “stracciano” le pop star nostrane, senza dimenticare la moda.

Cresce ancora del 7% l’export negli Usa … Nel 2010 le importazioni Usa di vini italiani sono aumentate a 2,2 milioni di ettolitri, per un business di 1,07 miliardi di dollari, con un aumento del 7% in quantità e del 5,6% in valore: lo dice l’Italian Wine & Food Institute. E la conferma arriva anche da Piero Antinori, presidente dell’Istituto del Vino Italiano Grandi Marchi.

Le nostre bollicine sulla rotta delle Indie … I dazi doganali sono alti, la rete distributiva è ancora insufficiente, la conoscenza tra i consumatori scarsa. Eppure i vini italiani in India si vendono sempre di più (+15% annuo), e se oggi il colosso asiatico occupa la posizione n. 25 tra gli acquirenti di vino made in Italy, in 10 anni, potrebbe diventare uno dei principali mercati. Lo dicono Vinitaly/Unione Italiana Vini.

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