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Grandi vini e bei posti si vendono assieme ... Le tendenze del marketing... Dal Chianti all’Oltrepò, il nettare di Bacco torna a correre quando si lega alle zone di produzione... Archiviato l’evento
“Cantine aperte”, per il mondo del vino italiano si apre la stagione dei grandi eventi di respiro territoriale, dove a mettersi in mostra non sono solo le cantine, ma i distretti del vino nella loro interezza. Il Chianti Classico lo fa con “Chianti Classico è” (da oggi al 12 giugno; www.classico-e.it), la kermesse promossa dal Consorzio Vino Chianti Classico che vede protagonista tutto il territorio del Gallo Nero. Da sempre modello di
enoturismo, il Chiantishire è un intramontabile “evergreen”, un territorio che non passa mai di moda, forte di una denominazione-icona conosciuta in tutto il mondo: cantine come hub del vino (luoghi polivalenti di cultura enologica), borghi affascinanti e paesaggi mozzafiato, fanno del Chianti Classico non solo la meta preferita dagli eno-appassionati secondo un sondaggio Winenews-Vinitaly (tanto che anche su Facebook la pagina del Consorzio vanta 40.000 iscritti), ma anche lo sfondo perfetto per un ricco cartellone di seminari, laboratori, degustazioni di tutte le sottozone del Chianti Classico, mostre d’arte, musica ed esclusivi appuntamenti gastronomici. E, dopo anni vissuti in secondo piano, irrompe nel panorama enoico come territorio d’eccellenza anche l’Oltrepò Pavese, che punta su una nuova politica di marketing, ed inizia il suo nuovo percorso da “Pavia Wine” (www.paviawine.it), evento promosso dal Consorzio di tutela dei vini dell’Oltrepò Pavese, occasione, per tutta la filiera vitivinicola locale di presentarsi sinergicamente al mondo. Il giugno al Castello Visconteo di Pavia, i vignerons delle più importanti cantine del territorio presenteranno il top della produzione della terza denominazione italiana (la prima di Lombardia) per ettari vitati, attraverso degustazioni guidate, incontri, affari e tante anteprime, con la mente al futuro. Il Soave punta, invece, ad uno degli aspetti più particolari del suo territorio: l’essere tra quei luoghi al mondo, con l’Etna e i Campi Flegrei in Italia, le alture del Golan tra Israele, Siria, Libano e Giordania, la Galizia in Spagna, la California in America e Capoverde nell’Atlantico, dove nascono i “bianchi dei vulcani”. Che, a “Vulcania 2011” (16-17
giugno; www.ilsoave.com), il forum internazionale dei
bianchi da suolo vulcanico, promosso dal Consorzio del Soave, saranno in cerca di un loro identikit, con alcuni dei più importanti esperti di vino, su tutti il professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’Università di Milano. Il Mezzogiorno del vino - oltre 100 vignerons di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia - sarà a “Radici del Sud” (6-8 giugno; www.ivinidiradici.com), il festival dei vitigni autoctoni del Sud d’Italia, a Borgo Egnazia, a Savelletri di Fasano (Brindisi), per presentare vini, incontrare wine merchants e guardare al futuro, con un importante panel di esperti chiamato a valutare le migliori etichette, guidato da Jancis Robinson, wine writer di fama internazionale.

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