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Libero

Le sensazioni del sommelier ... Quando il piacere è davvero autentico... Tempo fa frequentavo un tipo che faceva di tutto per stupirmi. Ai miei occhi il cavaliere devoto insomma. Ma poi capii che io ero un pretesto per la sua voglia di piacere. Un impertinente piacione che viveva di consensi e cuori infranti che lasciava dietro di sé. Dicono gli psicologi che capita a chi cela dietro la ricerca del consenso per il consenso una forte insicurezza. Io credo invece che abbiano un ego smisurato. Sono dei narcisisti arroganti. Questo purtroppo capita anche con i vini. Spesso ho incontrato bottiglie
costruite per piacere, ma che si specchiavano nella loro banalità. Sono i vini “palestrati”. Altri invece piacciono perché sono nati così: buoni per natura. Il Nero D’Avola, non fa nessunissima fatica a farsi amare: incantevole rubino, dove le tracce di amarena e mora si fondono con ricordi di rabarbaro, cioccolato ed erbe fini con una chiusura mentolata. Inutile dirvi che ho mollato il tipo di cui sopra e i suoi vini piacioni per inebriarmi e sinceramente di un grande rosso di Sicilia.

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