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Libero

Il Torchio … Ma Bacco non è come tabacco Il tafazzismo italiano nel food & wine tocca vette inarrivabili. L’ultima è che vogliono scrivere sulle bottiglie di vino - una robina che vale 13 miliardi di euro e sulla quale campano direttamente oltre un milione d’italiani e indirettamente altri due - non lo bevete perché fa venire il cancro. Vagli a spiegare ai professionisti della difesa del consumatore che ci sono fior di studi che dicono: il vino, se bevuto con moderazione, fa bene alla salute, protegge il cuore, le arterie, porta sali minerali, vitamine e sostiene psicologicamente. Vogliono trattare le bottiglie di vino come i pacchetti delle sigarette. Contemporaneamente si sono levati grandi peana al fatto che una multinazionale del tabacco, grazie all’intermediazione del nostro Governo, ha riconfermato le forniture di tabacco italiano facendo tirare un sospiro di sollievo a chi lo coltiva. Ora è sicuro che il fumo fa male e non fa mai bene anche in modica quantità. Tranne che alle casse dello Stato che attraverso i Monopoli sulle sigarette guadagnano un sacco di quattrini. Viene il sospetto che siccome dal vino si tira su solo l’Iva dovendo scegliere come tacitare i professionisti del salutismo si dia loro il contentino sulle bottiglie perché non rompano sul resto. Peccato che questo rischia di distruggere il mercato di uno dei nostri migliori e più salutari prodotti. Cominciamo a scrivere anche sulle auto non il nostalgico “Papà non correre”, ma nuoce gravemente alla salute, compresa quella del pianeta. Ed egual cosa facciamo sui cellulari e su mille altri prodotti che compriamo a dispetto una sana alimentazione. Si scoprirà che Bacco non è affatto come tabacco.

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