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Alle Filigare, vero gioiello del Chiantishire ... Tra Barberino e San Donato. Tra le vigne e le case Cassetti alla ricerca del volto nobile della Toscana... Ci credereste? C’è un posto in Toscana
dove guelfi e ghibellini hanno fatto pace. Mediatrice fu la bellezza del paesaggio e l’armonia che da questi colli promana. Non è una boutade, ma le Filigare che se ne stanno circondate da cipressi secolari in cima all’estremo colle di Barberino Val d’Elsa che guarda a San Donato e dunque s’apre al versante fiorentino del Chianti furono scelte dall’Arciduca di Toscana - un pericoloso rivoluzionario per quei tempi: aveva osato abolire la pena di morte e dava retta ai liberali! - per ammorbidire - si direbbe noi toscani - quel legno torto di Papa Pio IX e fargli capire che insomma nel mondo c’è posto per tutti. La Storia ha poi sancito che l’ultimo Papa Re non si rassegnò, ma dicono che in questa villa bellissima si sia dato pace. Che questo sia il più nobile degli angoli del Chianti lo testimonia la Regina d’Olanda che ogni estate viene qua a ritemprarsi e non è raro vederla, vestita da campagna, per i vicoli di Barberino a far compere. “È la nostra migliore testimonial - celia Carlo Burchi Cassetti - visto che da anni i miei casolari sono frequentatissimi dagli olandesi che vogliono stare vicini alla loro sovrana”. Carlo Burchi ha una storia personale intensissima, fatta di incontri in tutto il mondo, fatta di gioielli, fatta d’arte e art de vivre. A un certo punto negli anni ‘80 si è comprato questo gioiello da aggiungere alla collezione di famiglia. E da qualche hanno si è ritirato in campagna. “Ho lasciato che mia moglie Maria Grazia continuasse la sua strada di creatrice di gioielli e di imprenditrice del settore orafo, io mi sono lasciato totalmente prendere dalla mia campagna”. Maria Grazia Cassetti è nell’alta gioielleria una delle firme più prestigiose al mondo, continuatrice di quella scuola fiorentina che discende da Benvenuto Cellini. I suoi gioielli, i suoi argenti e porcellane, i suoi cristalli impreziositi sono dei must. “Ma - sottolinea con un certo orgoglio Carlo Burchi Cassetti - il nostro gioiello è questo”. È un’azienda agricola estesa su dieci ettari di vigne, che ha oltre duemila piante di olivo e un complesso di case e casolari che sono uno dei più affascinanti agriturismo del mondo. Quattro sono le “case” delle Filigare, altri due gli appartamenti delle Querce e poi ci sono le “case” dei fiori: Pansé, Girasole, Rose, Margherite, Viole, Glicine, Tulipani archetipi del più elegante Chiantishare. “Sono le case dei nostri ospiti perché per noi non esistono i turisti: ci sono persone che da vent’anni vengono da noi” confida Carlo Burchi, ma aggiunge con una punta di nostalgia per i tempi andati “anche qui in Chianti il turismo è un po’ cambiato: è più mordi e fuggi, è meno consapevole, vengono in agriturismo e invece di godere di questo rapporto intimo con la natura vogliono i confort degli hotel col lusso standardizzato”. Invece il vero lusso è godere dei frutti di questa terra meravigliosa. Tra questi frutti ci sono i vini delle Filigare, di straordinaria eleganza che si vendono soprattutto all’estero. Li degusto per l’ennesima volta: la riserva di Chianti Classico (Maria Vittoria) è semplicemente impeccabile, di grande bevibilità il Chianti Classico (Le Filigare), di struttura solida e corpo vellutato il Podere Le Rocce incontro di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. E poi ci sono le due perle: il Pietro dove Merlot, Syrah e Sangiovese dialogano in un contesto di austera eleganza e il Lorenzo (Chianti Classico) un Sangiovese in purezza di assoluta finezza. Si chiamano come i nipoti di Carlo Burchi perché l’azienda ora va avanti di generazione in generazione. Ad occuparsene è il figlio di Carlo, Alessandro che si cura anche di questo extravergine che sa di colline infinite e che racconta come in questo angolo di Toscana produrre dalla terra è dare forma a dei gioielli del Creato. Come s’addice a una dinastia di orafi.
Le Filigare Località San Donato in Poggio Barberino Val d’Elsa (Fi); tel. 055/8072796.