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Il re del tabacco stregato dal Brunello ... “Mister Philip Morris” si dà al Brunello: Louis Camilleri, “Ceo” del colosso del tabacco, è l’ennesima “vittima” del territorio toscano e del suo grande vino: il Brnello. Stando ai rumors, avrebbe acquistato il “Giardinello”, una tenuta a Montalcino (già passata dai Marchesi de’ Frescobaldi ad imprenditori inglesi della birra), oggi per lo più ad oliveto, ma in cui potrebbe produrre vino e riscoprire le sue radici (è nato in Egitto, ma è di origini italiane). A fargli compagnia, tra gli altri, Richard Parsons, ex amministratore delegato della Time Warner, che nel 2000 ha comprato Il Palazzone, o Claudio Tipa, alla guida di Poggio Massari e zio di “mister Alinghi” Ernesto Bertarelli, che avrebbe comprato, secondo rumors, Poggio di Sotto. E poi, l’artista Sandro Chia (Castello Romitorio) e il gruppo farmaceutico Angelini (Val di Suga). L’appeal di Montalcino continua: “è il territorio più importante in Italia sotto l’aspetto qualitativo - dice Ezio Rivella, presidente del Consorzio del Brunello - e non è fuori luogo che investitori pensino ad accaparrarsi un pezzo di questa terra benedetta. “Male che vada, diceva Gianni Agnelli, il vino si beve comunque”.

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