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Per i Grand Crus raccolta solo a mano ... Che la vendemmia manuale garantisca maggiore qualità delle uve è un dato di fatto, tanto che in Borgogna l’Unione dei Grand Crus ha pensato bene di far diventare la prassi una regola, bandendo - già dalla prossima vendemmia – in cinque sottozone tra le più importanti della regione (La Romanée, La Grande Rue, Romanée-Conti, La Tache e Clos de Tart), l’uso delle vendemmiatrici meccaniche. Si torna dunque completamente all’antico. Una svolta nel segno della qualità totale per le aziende in cui la vendemmia manuale rappresenta già il 95% del totale, e che entro il 2014 coinvolgerà tutto il territorio della Borgogna. “È importante dire ufficialmente che non useremo più macchinari. Il 5% dei Grand Crus lo fa ancora, ma la raccolta a mano, anche se più costosa, garantisce una qualità nettamente superiore”, spiega Louis Michel Liger-Belair di Domaine Comte Liger-Belair e presidente dell’Unione Gran Crus di Borgogna. Anche se, spiega Sylvain Pitiot, patron di Clos de Tart, “nonostante il divieto a utilizzare vendemmiatrici meccaniche per tutti i Grand Crus sia condiviso dalla maggioranza, diversi Grand Crus di Corton e Chablis le usano ancora”. Insomma la Borgogna punta sulla pura tradizione.

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