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Assoenologi lima al ribasso la vendemmia ... Restano in ascesa i prezzi delle uve nei migliori territori italiani: è la qualità che paga … Tempo di vendemmia, tempo di previsioni. E mentre la raccolta delle uve in questo 2011 è appena iniziata, il valzer delle previsioni, come da tradizione, è già partito. A smorzare gli entusiasmi arriva ora l’altolà di Assoenologi. “Le prime previsioni per la vendemmia 2011, stimate tra il buono e l’ottimo per qualità, in leggero calo per quantità, potrebbero essere riviste a ribasso sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo”, avverte il direttore Giuseppe Martelli, che spiega come il caldo delle ultime due settimane abbia scalfito la tranquillità del ciclo della vite, “senza aver compromesso ancora niente, ma se settembre fosse segnato dal caldo eccessivo, o da piogge troppo intense, sarebbe un problema”. Nell’attesa, mentre i terroir del vino del Belpaese sono in fermento, dopo due anni al ribasso, per il mercato delle uve italiane sembra delinearsi uno scenario più roseo, anche se la produzione complessiva delle uve, in calo un po’ ovunque - Assoenologi parla di un -5% - non sembra sufficiente a imprimere al mercato della materia prima una svolta decisiva, almeno sull’intero Paese. E così, per esempio, in Veneto, 1 kg di uve Glera da Prosecco non dovrebbe costare meno di 1,20 euro, e per le zone più vocate, come il Cartizze, il prezzo non dovrebbe essere inferiore a 1,50 euro, con punte anche di 3 euro per le partite migliori; le uve per la produzione di Amarone della Valpolicella dovrebbero stare tra 1,50 e 1,70 euro, con previsione al rialzo. In Trentino, dove il mercato principale è legato ad uve da spumante, l’andamento è determinato dal “prezzo aperto”, cioè dalla fissazione della cifre a fine anno. E visto che il mercato delle bollicine trentine tira, le aspettative sono ottimistiche. Stabile il mercato delle uve in Franciacorta, con prezzi che oscillano tra 0,90 e un euro al kg. Per il Brunello di Montalcino, invece, la Camera di Commercio di Siena si appresta a fissare una forbice di prezzo delle uve che va tra 1,90 e 2,20 euro al kg. Caso a sé, la Sicilia, dove le recenti misure della “vendemmia verde” e dell’estirpazione attuate massicciamente, hanno creato le condizioni per una ripresa dei prezzi della materia prima in salita del 15-20%. In Puglia, qualche partita di Primitivo coltivato ad alberello dovrebbe spuntare un +10-15% sul 2010, ma la situazione complessiva resta stazionaria. Come per le uve del Chianti Classico, che stanno in un range tra gli 0,60 e gli 0,80 euro al kg. In definitiva, si può parlare di prezzi attualmente stazionari o leggermente in salita sul 2010, nonostante le incertezze del momento congiunturale complessivo, anche perché, negli ultimi due anni, probabilmente erano scesi troppo, come negli anni più lontani erano saliti troppo.

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