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Libero

Un’Italia spumante … A Castelvetro si celebra il Grasparossa. Uno dei vini più antichi e frizzanti della nostra tradizione … Se ascoltate i discorsi di quelli che se ne intendono, o meglio, che dicono di intendersene difficilmente sentirete parlare di Lambrusco. Come se il più antico vino spumante d’Italia, l’unico che sia in grado di accompagnare davvero i bolliti, i salumi aulenti del modenese, fosse una produzione trascurabile. Se poi date un’occhiata ai vini che si vendono di più in Italia e soprattutto nel mondo scoprirete che il Lambrusco è in cima alle classifiche. Il perché è presto detto: è di piacevolezza unica con quei sentori di marasca, la spuma quasi croccante ed esuberante, quel leggero aspirgno che lo caratterizza sono di una facilità di beva unica al mondo. Ma il Lambrusco è un mondo. Conoscerlo significa indagarne origini e vitigni, togliersi i panni snob dei professionisti delle degustazione alla moda e calarsi in un mondo rurale fatto di gnocco fritto e di salumi affettati al momento, fato di feste e partire di briscola. Certo ci sono anche i Lambrusco molto industriali, certo c’è stato un vissuto da vino da due soldi, ma il vero grande Lambrusco è unico. C’è il Salamino, c’è quello Reggiano, c’è anche il Lambrusco bianco. Ma se chiedete ad un vero amante di questo vino rubino scintillante qual è l’enclave di maggiore suggestione vi dirà i colli di Castelvetro (incantevole borgo medievale dove l’arte di fare vigna e di fare aceto balsamico si fonde a quella di allevare e il maiale e farne gioielli gastronomici) dove si coltiva l’uva Grasparossa. E Castelvetro, sui primi contrafforti dell’Appennino modenese, per domani ha in programma la celebrazione del suo Lambrusco. Va in scena “Grasparossa: il Lambrusco dei piccoli” con degustazione di tutta la produzione di questa tipologia dei piccoli produttori di collina e di montagna. (Info: Consorzio Castelvetro Vita tel. 059/758880 e-mail info@castelvetrovita.it, www.castelvetrovita.it). Ci sarà anche la “passeggiata in pendenza” per comprendere la difficoltà di fare vigna su questi colli, vi saranno incontri e convegni, ma soprattutto l’incontro tra il Lambrusco e il riso Vialone Nano. Nell’ambito di “Qualità senza riserve” Gabriele Ferron, già cuoco ufficiale dell’Italia alle olimpiadi 2008 di Pechino proporrà una ricetta speciale per annunciare l’arrivo dell’autunno con due ingredienti che hanno fatto conoscere l’Emilia Romagna e il Veneto in tutto il mondo: il Lambrusco Grasparossa e il Riso Vialone Nano Veronese. Ma questa domenica spumeggiante sarà anche l’occasione per fare il punto sulla vendemmia del Lambrusco Grasparossa che è già cominciata e che si annuncia eccellente. Per riscoprire questo vino che dischiude al palato rose e visciole con venatura di garofani e che al palato è fresco, brioso, giustamente acidulo. Uno dei grandi spumanti d’Italia di cui l’Italia è innamorata. Purché non si sappia in giro.

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