02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Libero

Sondaggio tra gli enoappassionati ... Le bibbie del vino promosse a metà dai consumatori “Duemilavini”guida la classifica delle guide più consultate. Ma solo 3 su 10 si fidano ciecamente ... C’è una stagione particolarmente “vivace” nel mondo del vino, che inizia con la vendemmia e si conclude con l’assaggio del nuovo vino ma che, più o meno a metà, ha un momento attorno al quale cresce l’attesa e si concentra tutta l’attenzione, di cantine, media ed appassionati. Sono i giorni “caldi” in cui le nuove edizioni delle guide del mondo del vino fanno il loro ingresso sulla scena. E ogni anno in autunno si scatena la caccia febbrile ai vincitori dei “Tre Bicchieri” o dei “Cinque Grappoli”, ma poiché è difficile quantificare l’influenza delle guide sul mercato, puntuale arriva una domanda: ma servono o no? Secondo un sondaggio di www.winenews.it e Vinitaly (www.vinitaly.com), evento di riferimento dell’enologia internazionale, a cui hanno risposto 1.110 “enonauti”, già fidelizzati al mondo del vino e del web, il 37% degli appassionati tiene conto delle valutazioni delle guide quando acquista un vino, a fronte di un 30% che non le ritiene utili per i propri acquisti, e un 33% influenzato dai giudizi degli esperti solo qualche volta. La guida più consultata? “Duemilavini” di Ais-Bibenda, completa, obiettiva e professionale per la sua capillare presenza sul territorio, facile e veloce da consultare, secondo gli enoappassionati. Se da un lato, dunque, le guide del vino servono perché sono ricche di informazioni sulle aziende, la loro storia e i vini prodotti, e ancora come “trampolino” di lancio, soprattutto per le nuove cantine, dall’altro però sembrano aver dimenticato il loro mestiere dei primordi, quello di essere al servizio di appassionati e curiosi, informandoli ma anche educandoli, perché troppo autoreferenziali al mondo del vino e non più pubblicazioni “erga omnes”. Le guide sono tante, tanti i vini, tanti i premi, e, spesso, mai concordi, e per gli appassionati diventa più facile pianificare gli acquisti sulle poche etichette che mettono tutti d’accordo. Che sia giunto il momento di quei cambiamenti, mai affrontati forse per puro spirito conservatore, ma già in atto ormai da tempo in altri canali di diffusione del vino e della sua cultura, se solo si guarda al mondo del Web, dove pure alcune guide hanno fatto il loro ingresso, consapevoli della capacità di Internet di coinvolgere milioni di consumatori? La questione è proprio questa: tornare a coinvolgere più da vicino gli appassionati, che non riguarda, però, solo le guide, ma il mondo del vino più in generale. Recuperando il suo compito forse più importante: quello di educare, al vino e al cibo, investendo sui consumatori di domani, i giovani, a partire già dalla scuola, e per renderli consumatori consapevoli. Perché un consumatore consapevole fa bene a se stesso, ma anche al mondo del vino.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su