02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Libero

Mondo Merlot ad Aldeno Alla ricerca del vino perfetto ... Si torna a solcare la valle dell’Adige oggi e domani (la kermesse è iniziata ieri) per la nuova edizione di “Mondo Merlot” che è forse l’appuntamento enoico di maggior rilievo in Trentino (info: 0461/842523 - info@mondomerlot.it, ci sono anche speciali pacchetti turistici per questo weekend) organizzato dal Comune di Aldeno che sta ad una amen da Trento dove comunque la rassegna di questi vini “oriundi” ha una sua dependance. Si torna in Trentino e al di là della solita liturgia delle rassegne enologiche: il concorso, il talk show stasera con sei enologi (Barbara Tamburini, Carlo Ferrini, Luca d’Attoma, Graziana Grassini, Lorenzo Landi, Roberto Cesconi, Umberto Trombelli), domani il concorso gastronomico, i menù a tema, la rassegna dei top Merlot e l’esposizione e degustazione di 120 Merlot dall’Alpi alla Scilla, c’è un ottimo motivo, per così dire, eno-filosofico per incontrarsi a questo evento. Potrebbe intitolarsi: alla ricerca del vino perfetto. Perché dirlo a proposito del Merlot? Perché è amato da tantissimi, usato anche per taroccamenti da una moltitudine di enologi, odiato dai Torquemada dell’autoctono senza se e senza ma, eppure grandissimo quando riesce ad esprimersi nella sua essenza, nella sua eleganza, nella sua forza. E’ una sorta di vas damnationis dell’enologia questo vitigno che i francesi pretendono loro esclusiva e soprattutto della Cote d’Oro che gli italiani, soprattutto quelli del Nord-Est rivendicano come cosa propria. Perciò è sì di caratura internazionale, ma forse è un oriundo nel senso che ha vissuto vite parallele nel Sud-Ovest della Francia e nel Nord-Est dell’Italia. C’è anche una disputa linguistica a creare suspence: i francesi, con la erre liquida, lo pronunciano Merlò, gli italiani delle Venezie Merlot con la “t” ben scandita. Appaino quisquiglie, ma in realtà sono delle isobare di pensiero enologico. Resta il fatto che il Merlot da quando Giacomo Tachis ha introdotto in Italia la ricetta bordolese e l’uso accorto della barrique ha segnato una stagione del vino. C’è chi ne ha abusato finendo per omologare tutti i Super: i Tuscan, i Sicilian, i Piedmont. C’è chi invece ha scommesso sulla sua aristocratica presenza all’olfatto con frutto esuberante e al palato con tannino dolcissimo e sono soprattutto i toscani che in quattro enclaves, Bolgheri, le Metallifere, il cuore del Chianti e il Valdarno ne hanno tratto, esalandone la purezza, bottiglie da sogno; le uniche nel mondo capaci di rivaleggiare con un mito assoluto: Chateau Petrus. C’è infine chi - e questo riguarda soprattutto il Trentino, il Friuli e parte del Veneto - ha conservato l’anima popolare del Merlot che si presta per la sua facilità di beva ad essere anche compagno festaiolo e non solo di noblesse in bottiglia. Fosse rimasto in questi confini o di vertice assoluto o di diffusione massima il Merlot ne avrebbe di certo guadagnato. E invece complici certi critici di Oltreoceano che volevano i vini neri, spessi, concentrati, omologati e indifferenti al terroir alcuni enologi da elicottero hanno cominciato ad imbastardire Nebiolo e Sangiovese, Aglianico e Nero d’Avola con massicce quanto clandestine iniezioni di Merlot. Risultato: si sono banalizzati questi vitigni autoctoni, si sono mortificate le indiscusse qualità del Merlot che è diventato una sorta di escort dell’enologia: basta pagare e il risultato è garantito. Per fortuna le mode cambiano e ora si è di nuovo tracciata la linea di confine tra il Merlot grande (ne troviamo qui cinque esempi tutti toscani) e il Merlot da consumo abolendo il Merlot da tarocco. E per scoprire l’anima di questo vitigno-vino basta salire qua ad Aldeno incastonato nella valle dell’Adige, vigilato dalla sua Torre corroborato dalla produzione della Cantina di Aldeno che ci offre un buonissimo Merlot esemplare degli altri “bordolesi storici del Trentino” che sono in degustazione in questi giorni. Tra le sessioni di tasting imperdibili si segnalano quella di stamane ospitata a Palazzo Piomarta di Rovereto, di fronte al Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e chepresenta le grandi bottiglie da Merlot d’Italia e quelle delle eccellenze trentine proposte da Trentino Marketing S.p.A. - Camera di Commercio di Trento nello spazio adiacente al Teatro Comunale di Aldeno in programma per il pomeriggio di oggi e di domani. E’ tra questi appuntamenti che si può andare alla ricerca del vino perfetto. O più realisticamente alla ricerca dell’autenticità del Merlot. Se lo merita.

Ornellaia Masseto

Immenso. Il solo che possa battere Petrus, un Merlot incantevole, profondo, austero. Il più amato dai veri ricchi, ha il record nelle aste. Euro 350

Le Macchiole Messorio

Nasce a Bolgheri, vive nel mondo. Un Merlot di classe insuperabile. Con profondissima mora. Semplicemente stupendo. Euro 140

Castello di Ama L’Apparita

Il capolavoro di Marco Pallanti e Lorenza Sebasti. Prodotto solo nelle annate migliori. Un Merlot, intenso, fine, elegantissimo. Euro 120

Petrolo Galatrona

Frutto del Valdarno. Merlot di incredibile rotondità ed ampiezza, è di esplicita aristocrazia. Da provare almeno una volta nella vita. Euro 90

Tua Rita Redigaffi

È minerale come si addice ad un vino delle Metallifere. Al tempo stesso ampio e rotondo. Sa di selva e di frutto nero ed lunghissimo. Euro 125


Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su