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Il ricercatore: Attilio Scienza “Attraverso il Dna abbiamo capito come sono cambiati i vitigni” ... Attilio Scienza è un trentino: come le sue montagne è imponente e solido. Come la gente di montagna è determinato. È una sorta di Indiana Jones della vigna. Da molti anni insegna viticoltura alla Statale di Milano. Ed è stato tra i primissimi a condurre ricerche sul Dna della vite. “Attraverso questa tecnica stiamo facendo la mappatura completa della diffusione della vite nel mondo. Sappiamo da dove è partita, sappiamo che le mutazioni sono avvenute o per condizioni climatiche o per intervento dell’uomo. E ora abbiamo stabilito senza ombra di dubbio che l’Unno è il progenitore di quasi tutti i maggiori vitigni coltivati in Europa”. Ma il senso di questo studio Scienza lo espande oltre i confini della sua scienza, è il caso di dirlo. “Sono convinto che si debba ormai procedere per multidisciplinarità: archeologia, antropologia, storia, letteratura perfino la medicina ci servono per disegnare questa mappa. Stiamo facendo ricerche su tantissimi vitigni e sull’interazione che la vite ha avuto con l’uomo. Ci serviranno per produrre meglio e per capire di più il vino”. Un primato italiano? “Non dovrei dirlo io, però... Mi limito a notare che chi pensa all’agricoltura come anti-moderna forse dovrebbe ricredersi”.

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