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Abitano a Marsala le signore del vino ... Tre donne guidano la storica Cantina Pellegrino che nell’Ottocento riforniva di liquore la flotta inglese dell’ammiraglio Orazio Nelson ... Più del bianco o del rosso è il colore rosa intenso che distingue le Cantine Pellegrino di Marsala. Dopo 131 anni di attività la proprietà dell’azienda è declinata al femminile. Caterina Tumbarello, Paola Alagna e la giovanissima Maria Chiara Bellina, 24 anni, che, entrata in ditta lo scorso anno, rappresenta la sesta generazione. “Il mio sogno - dice ora - è sposarmi e magari essere affiancata dalla settima generazione”. Un’azienda totalmente al femminile non è comune. In Sicilia un’assoluta rarità. Seconda la buona tradizione, però, se anche la proprietà è femminile la gestione resta agli uomini. Il presidente è Pietro Alagna (papà di Paola), amministratore delegato Benedetto Renda (marito di Caterina) e capo del commerciale estero Massimo Bellina (papà di Maria Chiara). Le signore, comunque, non sono rimaste a guardare. Paola si occupa di controllo di gestione, Caterina degli eventi e Maria Chiara del settore commerciale. “La nostra -spiega Paola Alagna- non è una novità assoluta. Già all’inizio del secolo scorso alla testa della cantina c’è una donna”. Si tratta di Josephine Despagne, moglie di Carlo Pellegrino che, insieme al papà Paolo (notaio a Marsala), nel 1880 aveva dato vita alla cantina. Josephine è figlia di un enologo francese sceso in Sicilia per lavoro. L’isola, in quel momento, proprio grazie al marsala ha cominciato a farsi spazio nel panorama del vino europeo. Non a caso la flotta di Sua Maestà Britannica, già ai tempi di Nelson, lo ha adottato come bevanda per l’equipaggio affiancandola allo cherry. Figura carismatica e di grande temperamento Josephine, rimasta vedova in giovane età, si occupa in prima persone dello sviluppo della cantina. Nasce così quella che oggi rappresenta il terzo produttore di vino nell’isola: sette milioni di bottiglie, un fatturato di circa 21,5 di cui il 35% all’estero. Sessantatre dipendenti suddivisi su tre impianti e 157 ettari di vigneto. Una tradizione affidata interamente alle donne. Racconta Paola Alagna: “Sono la quarta di quattro femmine. Sono entrata in azienda subito dopo la maturità per espressa volontà di mio padre. Le mie sorelle avevano scelto altre strade. Ero l’ultima speranza di avere la quinta generazione al timone dell’impresa di casa”. Oggi ha tre figli di cui due maschi. Osserva ironicamente: “È la prima e unica volta in famiglia in cui predomina la presenza maschile”.

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