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Libero

I regali di Natale “last minute” ... Colti, golosi ma soprattutto italiani... Cala la domanda dei dolci industriali: si cercano pandori e panettoni artigianali... Le guide del bicchiere... La più autorevole, la più diffusa, la più utile tra le tante (troppe?) guide del vino che escono in Italia. Per chi davvero vuole sapere tutto sulle aziende e sui vini italiani c’è “Duemilavini” nell’edizione 2012, curata come sempre dal patron dei sommelier italiani Franco Mario Ricci che con la sua “Bibenda” ha contribuito da oltre venti anni a costruire la cultura del vino in Italia. Duemilavini è scritta dai sommelier e si avvale della collaborazione autorevolissima di Daniele Cernili. Sono mille e 800 pagine per la recensione di 1.685 aziende. Oltre 20.000 vini degustati, circa 900 finalisti e 437 quelli premiati con i 5 Grappoli, il punteggio dell’eccellenza, per 395 Aziende. Insomma indispensabile (Edizioni Bibenda pagine 1.792, euro 34). Freschissimo di stampa è invece il volume edito da Civin la casa editrice dell’Associazione Città del Vino e stampato in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia dal titolo “Un’Italia, 150 piatti 150 vini 150 territori”. (Edizioni Civin 18 euro). E per chi non lo avesse ancora acquistato riproponiamo un testo sacro. Si tratta del “Sapere di Vino”. scritto da Giacomo Tachis, in cui il più importante enologo italiano traccia la sua vinosofia con profondità scientifica e agilità letteraria. ( Edizioni Mondadori 176 pagine, 18 euro). Interessante è senza dubbio pure “Bollicine” per sapere tutto sugli Champagne: come e dove si fanno, come si degustano di Gerard Liger-Belajr (Einaudi, 117 pagine, euro 10,50).

Tutti i vini figli di Roma ... Significativamente sottotitolato: la storia che gli italiani non sanno e che i francesi vorrebbero non sapere”. “Roma Caput Vini”, scritto da Giovanni Negri ed Elisabetta Petrini (Edizioni Mondadori, 204 pagine, euro 18) con il contributo fondamentale del professor Attilio Scienza è un avvincente saggio storico che ha rivelato come l’impero romano sia stato il vero diffusore del vino nel mondo. Un libro così ben scritto da meritarsi la candidatura all’oscar mondiale dei libri enogastronomici. Ma è la densità della ricostruzione storica e la solidità scientifica a renderlo un testo fondamentale. Si è scoperto ad esempio confrontando il Dna di moltissimi vitigni che quasi tutti derivano dall’Unno, un vitigno piantato dall’imperatore Marco Aurelio Probo per segnare i confini dell’impero e dissetare le legioni. Imperdibile. Un saggio freschissimo di stampa è “Triabo: le perle di Spoleto”, voluto dalla Cantina Novelli e scritto da Attilio Scienza, Alessandro Scorsone, Angelo Valentini e Roberto Pippan per raccontare la storia del Trebbiano Spoletino. Un classico è “Il Golosario “ (Edizioni Comunica, euro 25) di Paolo Massobrio che racconta l’Italia del buono in un utilissimo baedeker delle botteghe, gli artigiani più golosi, mente gustoso è Eat Parade di Bruno Gambacorta (Rai-Eri euro 18) che narra attraverso le ricette legate ai prodotti tipici raccontati dalla rubrica del Tg2 i territori d’eccellenza.

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