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Barolo, Brunello o Prosecco Stapperemo 165 milioni di bottiglie ... Il Natale è arrivato e un dubbio ancora assale: bianchi, rossi o bollicine, quali bottiglie portare sulle tavole delle feste? Semplice: tutte. Parsimoniosi o meno, tutti o quasi, nel corso dell’anno, una grande bottiglia se la saranno messa da parte, comprata o regalata che sia. E dal momento che il miglior pregio di un grande vino è saper rendere speciale il momento in cui si stappa, non c’è occasione migliore delle feste di Natale e fine anno, per condividere un’emozione enoica e un momento di piacere con amici e parenti, bevendo quella grande bottiglia conservata con cura per l’occasione, perché proprio nella gioia di bere insieme è il segreto del successo millenario del vino e il suo valore vero, che va ben al di là di quello economico, che può avere una grande etichetta. Le tipologie più gettonate del Natale 2011? Secondo un sondaggio di Winenews tra le maggiori enoteche dello Stivale - dall’Enoteca Trimani di Roma all’Enoteca Piccolomini di Siena, dall’Enoteca Valentini della Repubblica di San Marino all’Enoteca Beresapere di Perugia, dall’Enoteca Longo di Milano alla Vinoteca al Chianti di Firenze, fino all’Enoteca Nuvola di Foggia e l’Enoteca Picone di Palermo - si punta soprattutto su spumanti e grandi rossi: dal Barolo al Barbaresco, dal Brunello di Montalcino all’Amarone della Valpolicella e al Chianti Classico e, ovviamente, le immancabili bollicine, allegre e festaiole per natura, in tutte le loro piacevoli “digressioni territoriali”, dal Trentodoc all’Asti, dal Prosecco al Franciacorta, all’Oltrepò. Un borsino quello delle enoteche, per le quali, come per le cantine, le feste rappresentano uno snodo cruciale per le vendite annuali, e dove, nonostante la crisi, gli affari sembrano comunque riuscire a mantenere le posizioni del 2010, che sembra confermare la regola: tra Natale e Capodanno la vera protagonista della tavola sarà la tradizione, con i grandi vini italiani ad accompagnare tortellini, lasagne e tagliolini, capponi, cotechini, zamponi, lessi e arrosti, e i tanti dolci preparati secondo le ricette di una volta, a cui, tra i ritmi frenetici della quotidianità, si dedica tempo ormai solo per le feste. Da stasera le cantine si apriranno e i tappi salteranno, perché se è vero che possediamo realmente un vino solo se lo abbiamo stappato, assaggiato e bevuto, se diventa, insomma, esperienza da socializzare, le tavolate delle feste imbandite e affollate di parenti ed amici sono le protagoniste indiscusse di questo rito, e lo sfondo perfetto di una degustazione che sia memorabile. Un grande valore, quello della condivisione, sempre più raro e che soprattutto in tempi non facili, diventa il più grande lusso possibile. E con le stime che parlano di 165 milioni di bottiglie che si stapperanno da Natale all’Epifania, c’è da scommettere che Bacco sarà ancora il “re” delle feste.

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