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Tra cantine, donazioni e green economy ... L’Italia del vino ... Le tendenze dalla A alla Z ... Aumentano consumo al bicchiere e vendite all’estero. Un alfabeto su come è cambiato il mondo di Bacco nel 2011 ... A come le acquisizioni più importanti, quelle della Russian Standard Corporation che ha acquistato il 70% di Gancia, e dell’americana Constellation Brand che ha acquisito il 100% del pacchetto azionario di Ruffino. B come vini biodinamici e biologici, protagonisti nella “wish list” di wine lovers sempre più eco-friendly. C di cambiamento climatico, di cui la vendemmia 2011 con le sue bizzarrie metereologiche è stata l’ennesimo epifenomeno. Dalla A alla Z, ecco l’“alfabeto” dell’Italia del vino, con fatti, eventi e tendenze del 2011, da ricordare secondo WineNews. E, se D sta per dealcolizzazione, possibile rimedio all’innalzamento del grado alcolico nei vini, causa troppo caldo in tempo di vendemmia, E è l’incipit dell’export da record nel 2011 dei nostri vini: 17,5 milioni di ettolitri (+12.6% sul 2010) e oltre 3 miliardi di euro di valore (+13.5%). F di Fine Wines: investimento e ancora di salvezza in tempo di crisi? G di guide del vino che solo il pugliese Primitivo Es 2009 di Fino ha messo tutte d’accordo. H di ha (ettaro): la liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti prevista da Ocm dal 2015 unisce sul fronte del no i più importanti Paesi produttori dell’Ue, Francia e Italia in testa. I di Imu, la nuova Imposta Municipale Unica con cui anche l’agricoltura è chiamata a fare sacrifici. L di leggerezza, la tendenza ad appezzare vini più bevibili che fa da padrona. Mdi mescita: il consumo di vino al bicchiere è sempre più diffuso, grazie anche a macchinari, come “Winefit One”, dispenser italiano ultimo nato, pensato per occupare il minimo spazio. Dalla N di notizie wine & food che sempre di più circolano soprattutto sul web, alla O di Ocm, strumento importante per migliorare e promuovere il mondo del vino grazie alle risorse che mette a disposizione. P dei “Preparatori d’uva” Marco Simonit e Pier Paolo Sirch che con il loro metodo di potatura danno nuova vita a viti antichissime, pratica a cui guardano tante cantine, da Caprai a San Leonardo, Feudi di San Gregorio, Gaja e Terra Moretti. Q di quotazioni dei vini italiani sempre più protagonisti delle aste internazionali: ad Hong Kong, Masseto e Tignanello (Antinori) hanno battuto i francesi da Christie’s, e oltre 300.000 euro è stato l’incasso della prima asta 100% italiana di Gelardini & Romani. R di riconoscimenti: nella “Top 100 - Wine Spectator” 1 bottiglia su 5 è italiana, con il Brunello 2006 Campogiovanni n. 4 e il Barolo Ciabot Mentin Ginestra 2006 Clerico n. 8; n. 1 in quella di “Wine Enthusiast” è il Chianti Rufina Nipozzano Riserva 2007 Frescobaldi e n. 7 l’Excelsus 2007 Castello Banfi (Montalcino). S di sfuso: risalgono i prezzi e l’export è vicino al massimo storico (8,5 milioni di ettolitri). T di terroir, che resta sempre al centro del dibattito enoico, U di l’“unione fa la forza”, specie in tempo di crisi, tra piccoli e grandi del vino, e V di vitigno, meglio di antica coltivazione, mentre dimuisce l’appeal degli internazionali. Z, infine, di zonazione, che, se applicata, potrebbe dare nuova linfa alle denominazioni italiane, come auspicio per l’anno che verrà.

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