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Libero

Cantine al top. È Antinori la più ambita ... Lo storico marchio toscano guida la classifica, seguito da Frescobaldi, Zonin, Castello Banfi e Ferrari ... a fare il manager o il responsabile commerciale o di marketing, chi la segretaria e chi ha studiato per fare l’enologo, così come chi vorrebbe gestire un’attività di ristorazione o ricettiva, e chi, naturalmente, sogna di fare il vigneron. Per tutti un desiderio comune: seguire la propria passione per il nettare di Bacco cercando di fare carriera sfruttando le opportunità che offre la “fabbrica” del vino, capace di attrarre le persone più variegate, uomini e donne, di ogni età, molti giovani, e provenienza. Persone disposte a viaggiare, ma anche a trasferire nei territori del vino la propria vita, i propri affetti, i propri costumi e le proprie abitudini, per lavorare in tutte le professioni, tra quelle più classiche e tradizionali, e quelle più innovative, se solo si guarda ai settori del marketing e della comunicazione, nate negli ultimi anni per rispondere ad un’esigenza sempre più sentita anche dal mondo del vino di stare al passo con i tempi e rivolgersi a target sempre più specifici di possibili consumatori. La cantina italiana più ambita dal punto di vista professionale? “Voglio lavorare da Antinori”, è la risposta della maggioranza degli operatori del settore e persone interessate ad inserirsi nel mondo del vino, secondo una ricerca di Wine Job, struttura specializzata nella ricerca, selezione e formazione di personale per le imprese del vino. Le ragioni? In ordine di preferenza, sono la qualità dei prodotti e il prestigio del brand, che nell’immaginario collettivo sembrano riflettersi sulla qualità del lavoro dei dipendenti, insieme alla chiarezza degli obiettivi aziendali, e lo storico marchio toscano risulta primo per appeal professionale anche tra i residenti fuori dalla Toscana. Anche il fascino del luogo di lavoro, infatti, vuole la sua parte ed è un elemento importante nel determinare le preferenze di chi aspira a lavorare nel mondo del vino: il richiamo della Toscana non si esaurisce qui, e nella classifica del posto di lavoro ideale ci sono anche Marchesi de’ Frescobaldi, il grande marchio fiorentino famoso nel mondo, e Castello Banfi, una delle più grandi realtà del Brunello di Montalcino. Dimensioni che contano, visto che a riscuotere notevole interesse sono anche Zonin e Ferrari, tra le maggiori realtà vitivinicole italiane. Del resto, i tanti mestieri del mondo del vino, che alimentano l’ampiezza dell’offerta della vitivinicoltura italiana - oltre 1 milione di posti di lavoro, tanto vale il settore del vino in Italia, dalla vigna a tutto l’indotto (dati Coldiretti) - si fondono su conoscenze e gesti tradizionali di vendemmia e lavoro in cantina, ma vantano, oggi, contenuti professionali innovativi - dalla ricerca scientifica alla promozione turistica, dalla filosofia del wellness e del benessere per la salute, fino al web e alle tecnologie a basso impatto ambientale - richiedono notevoli capacità organizzative e gestionali e mobilitano risorse e competenze diverse ed articolate, da riuscire ad attrarre così tante persone come solo la passione per il vino, forse, riesce a fare.

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