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Vinitaly glamour ... Con “OperaWine” a Verona centotre cantine italiane si raccontano attraverso la prima degustazione evento mai organizzata in Europa da Wine Spectator. Un successo di Veronafiere e del made in Italy ... Centotre cantine da tutte le regioni italiane, griffe storiche, famose, blasonate, portavoce di interi territori, che Vinitaly ha scelto di omaggiare nell’edizione 2012 insieme a Wine Spectator, una delle testate internazionali più influenti sul mercato, che ha selezionato i “Best 100 Italian Wine Producers” che saranno protagonisti, con i loro vini (103 in tutto), il 24 marzo al Palazzo della Ragione a Verona, di “OperaWine” (www.operawine.it), la prima degustazione in Europa della rivista americana, che di “Vinitaly” sarà appunto la prestigiosa anteprima. “Questa discesa in campo di Wine Spectator - ha detto Ettore Riello, presidente Veronafiere - darà un importante valore aggiunto, in campo mondiale, a Vinitaly”. Con un evento che, per Giovanni Mantovani, dg Veronafiere, “vuol promuovere l’immagine del vino italiano come espressione di territori esclusivi, dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale”. E, allora, in un’Italia del vino dalla A alla Z, ci saranno cantine come Abbazia di Novacella e Aldo Conterno, Allegrini e Altesino, Antinori e Argentiera, Argiolas e Arnaldo Caprai, Avignonesi, Barone Ricasoli, Bellavista, Bertani, Biondi Santi e Bisol, insieme a Braida di Giacomo Bologna, Bruno Giacosa, Ca’ del Bosco, Cantina Terlano e Carpenè Malvolti, Carpineto e Casa Vinicola Zonin, Casale del Giglio e Casanova di Neri, Castellare di Castellina e Castello Banfi. “Per la prima volta 100 produttori italiani, personaggi creativi ma individualisti per indole, saranno tutti insieme nella stessa sala”, spiega Stevie Kim, general coordinator Vinitaly in the World. Cantine come Castello di Ama e Castello di Volpaia, Castelluccio e Ceretto, Ciccio Zaccagnini e Col d’Orcia, Cusumano, Damilano, Di Majo Norante, Donnafugata, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Ercole Velenosi e Falesco, Fattoria del Cerro, Fattoria di Felsina, Fattoria Le Pupille e Fattoria Zerbina, Ferrari-Fratelli Lunelli, Feudi di San Gregorio, Fonterutoli e Fontodi, Gaja, Galardi e Gancia. E secondo una selezione che, ha detto Bruce Sanderson, tasting director Wine Spectator, “ha voluto dare visibilità a tutte le regioni italiane, con aziende selezionate anche in base al significato storico”. Del resto, aggiunge Sanderson, “abbiamo da sempre una grande considerazione per l’Italia del vino”. Con marchi come Giuseppe Mascarello & Figlio, Hofstätter, Leonildo Pieropan e Les Crétes, Librandi e Livio Felluga, Luciano Sandrone e Lunae Bosoni, passando per Lungarotti e Marchesi de’ Frescobaldi, Marco Felluga e Masciarelli, Masi e Mastroberardino, Mastrojanni e Mezzacorona, Michele Chiarlo e Mionetto, Mirafiore, Montevetrano, Nino Negri, Nozzole-Folonari, Paolo Scavino, Pecchenino e Petrolo, proprio il vino come icona del lifestyle made in Italy sarà celebrato ad “OperaWine” anche da Santo Versace, patron della celebre griffe della moda e presidente di Altagamma. Due saranno le sessioni, una esclusiva, su invito, l’altra riservata a 500 wine lovers (bastano un click e una webcam per lasciare un video messaggio su operawine.it e vincere due ingressi), che potranno così assaggiare i vini più famosi di cantine come Pio Cesare e Planeta, Prunotto e Renato Ratti, Roberto Anselmi e Rocca delle Macìe, San Felice e Santa Margherita, Silvio Nardi, Siro Pacenti, Suavia, Tasca d’Almerita, Tedeschi, Tenuta dell’Ornellaia e Tenuta di Biserno, Tenuta San Guido e Tenuta San Leonardo, Tenuta Sette Ponti e Tenute Sella & Mosca, Terre Bianche, Terredora di Paolo, Testamatta-Bibi Graetz, Tommasi e Tormaresca, Umani Ronchi e Valdicava, Vietti e Zenato. Il tutto in un evento che, ha detto l’executive editor di “Wine Spectator” Thomas Matthews, “ci auguriamo, possa servire a mostrare al mondo la qualità della produzione italiana”.

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