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Al Vinitaly in scena i cacciatori di gusti ... Nasce il vino 2.0: un marketing rivoluzionario e anche tante nuove professioni ... Dal wine hunter al wine promoter, dal wine driver al wine blogger che diventa wine seller, fino alsocial wine writer: i tempi cambiano e il mondo del vino si reinventa, con sempre nuove eno-professioni. Come il wine hunter, che va a caccia di clienti top per cantine ed enoteche, accorciando i tempi e snellendo gli affari, semplici appassionati o collezionisti - di cui conosce gusti e preferenze personali - con cui stringere contatti. Una persona di fiducia, esperta di vino ed appassionata, che consiglia etichette e racconta il valore aggiunto di una bottiglia, fatto di storie e aneddoti che da sempre affascinano i wine lover. Ma c’è anche il wine blogger che diventa seller e si mette a vendere etichette di persona, grazie anche ai contatti nati proprio sul web. Web dove c’è il social wine writer, una persona formata all’interno della cantina - o nei consorzi - di cui conosce non solo tutti i vini, ma ogni singolo aspetto storico e quotidiano, che comunica puntualmente ai wine lover, soprattutto sui social network, da Facebook a Twitter, rispondendo a domande e curiosità. E poiché non c’è evento al quale il vino non si possa abbinare, c’è il wine promoter, che consiglia alle cantine le occasioni per sposare la cucina in kermesse gastronomiche, ma anche arte, musica o letteratura, e solidarietà, in iniziative di charity. Ma tra etilometro che incombe e inasprimento di sanzioni per chi guida oltre i limiti di alcol consentiti, come assaggiare vini in tranquillità? Con il wine driver, autista personale che accompagna i clienti a casa per conto di cantine e locali. È così che la passione si trasforma in nuove figure professionali, che si incontreranno a Vinitaly, rassegna internazionale (Verona, 25-28 marzo; www.vinitaly.com) che registra novità e tendenze del mondo del vino. Novità di cui è ricca l’edizione 2012: “A partire dalle nuove date - spiega Elena Amadini, brand manager Vinitaly - non più da giovedì a lunedì, ma da domenica a mercoledì, per accorciare e ottimizzare i tempi in chiave business per le aziende. Con un investimento maggiore su accoglienza e operatori, un ricco calendario di eventi, degustazioni di grande spessore, attenzione ai contenuti di attualità del mondo del vino, e “Vivit”, nuovo salone dei vini bio con aziende a Vinitaly per la prima volta”. E poi c’è “Opera Wine”, l’anteprima d’eccezione il 24 marzo al Palazzo della Ragione, con la prima degustazione in Europa di Wine Spectator, con Veronafiere e 100 produttori italiani di tutte le regioni (vini su www.operawine.it), “i più significativi, per grandezza o prestigio selezionati dalla rivista - spiega Stevie Kim, general coordinator Vinitaly in the World - in un evento di respiro internazionale di cui i produttori sono molto entusiasti”. E, dopo l’ufficialità dell’Istat del record nell’export del vino italiano (4,4 miliardi di euro nel 2011), a Vinitaly, in termini di numeri, debutterà anche il primo Osservatorio nazionale dei numeri del vino del Consorzio Italia del vino (da Banfi a Ferrari, da Gruppo Italiano Vini a Marchesi di Barolo, da Santa Margherita a Terredora, da Zonin a Gancia). Un settore in salute, quindi, per Giovanni Mantovani, ad Veronafiere, che, a proposito di professioni, “assorbe più di un milione di occupati. Un dato, peraltro, in crescita”.

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