02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Libero

Finalmente Vinitaly ... Comincia domani a Verona la più importante fiera mondiale dedicata al vino. Più business e un po’ meno glamour per uno dei nostri motori economici ... Arriva il ministro dell’agricoltura Mario Catania domani all’inaugurazione ufficiale di Vinitaly.
Ettore Riello - presidente di Veronafiere - gli dirà che il Paese se vuole ripartire ha bisogno che le Fiere divengano un cardine del sistema di promozione delle nostre imprese. Specializzandosi e potendo fare - come fanno qui da anni in solitudine - da piattaforma dell’export. Veronafiere con coraggio ha riprofilato Vinitaly e ha concentrato il calendario sul business. Il Vinitaly - la più importante rassegna al mondo dedicata al vino - va da domenica (unico giorno per il pubblico) a mercoledì per lasciare spazio agli affari. E il ministro Catania dovrà dare risposte a chi chiede che l’agricoltura abbia dignità di motore economico del Paese. Qui a Verona si tocca con mano. Oltre 4.300 espositori, aumento delle cantine che espongono direttamente e non negli stand collettivi, meno intervento pubblico e più protagonismo alle imprese a cominciare dalla mega degustazione “Opera Wine” organizzata con Wine Spectator che sancisce il successo delle nostre cantine negli Usa (abbiamo venduto lì vino per 1,1 miliardi superando tutti). Il 2011 è stato un anno boom: 4,4 miliardi di export per il nostro vino che muove 14 miliardi di fatturato diretto e una ventina di indiretto, dà lavoro a quasi un milione e mezzo di persone. Questi sono i numeri confortati da forti vendite di spumanti (più 18 per cento) e da un incremento del prezzo medio che ha varcato la soglia dei 2 euro al litro. Ma se queste sono le grandi performances estere preoccupa e non poco la caduta produttiva (meno di 41 milioni di ettolitri, vigneto sotto i 700mila ettari) e del mercato interno. Siamo sotto i 40 litri pro capite e per la prima volta abbiamo venduto in quantità più all’estero che in Italia. Sullo sfondo ci sono nuovi mercati (il Far East, i paesi Brics) da conquistare e prospettive di maggiori difficoltà. A cominciare dal contrastare l’idea europea della liberalizzazione dei vigneti per continuare con il credito e il recupero di valore del vino, della ruralità in una visione di green economy. Chi viene a Verona (si può comunque entrare, ma il biglietto costa 40euro) incontra la vera Italia che va. E può accorgersi che il vino è cultura (cento convegni dentro Vinitaly), tecnologia, modernità. Ma con le radici piantate nella nostra terra, nella nostra tradizione.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su