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Vinitaly 2012: istruzioni per l’uso ... Tra bottiglie e territori ... Viaggio in quattro giorni nell’universo del vino ... Dalle grandi biografie dei produttori alle infinite sfumature sensoriali delle eccellenze nel vigneto Italia ... Dagli eventi da non perdere ai temi caldi di cui si parlerà, dalle grandi degustazioni al viaggio virtuale tra i più famosi territori - festeggiando venti candeline di “Cantine
Aperte”, con il Movimento Turismo del Vino, e con la serie di francobolli di Poste Italiane dedicati alle docg del Belpaese (dal Barolo al Brunello, dal Sagrantino al Prosecco) - scoprendo le ultime tendenze e andando a caccia di curiosità, incontrando produttori e lasciandosi affascinare, o ri-affascinare dall’universo di Bacco: ecco tutto quello che c’è da sapere su Vinitaly (vinitaly.it), che si apre domani, con la giornata dedicata ai wine lovers.
Istruzioni per l’uso? L’Italia del vino sarà protagonista di degustazioni come “Le grandi biografie del vino-Gaja, Tenuta dell’Ornellaia e Florio” by Vinitaly-Bibenda, e “‘80, ‘90 e 2000: trent’anni di Amarone d’arte” con le famiglie dell’Amarone d’arte, ma anche “Di padre in figlio” con Antinori, Argiolas, Chiarlo, Donnafugata, Ferrari, Zonin e il provocatore generazionale Mannheimer, e “La nascita del mito-Giovani Docg Italiane” della rivista Civiltà del Bere.
Fuori fiera, invece, i migliori vini di Antinori saranno al Palazzo della Ragione (26 marzo). E tra prime come “Vivit”, salone dei vini bio, e del Consorzio Vino Chianti, per la prima volta a Vinitaly, il Friulano sarà portabanderia del Friuli Venezia Giulia, sotto la regia dell’Ersa, mentre Mtv Puglia accenderà i riflettori sui grandi vini della Regione, il consorzio Piemonte Land of Perfection su tutte le denominazione top, dal Barolo al Barbaresco, di uno dei territori più famosi, e l’Istituto Vite Vino di Sicilia si concentrerà sulla diversità dei grandi territori del vino dell’isola.
Immancabili le bollicine, dagli eleganti Franciacorta ai migliori Trento Doc, dall’amato Prosecco al più classico Asti, fino all’Oltrepò Pavese. E tra il vino che “si ascolta” in tasting in musica proposta dalla cantina dell’Amarone Massimago (e “Cocktail Dinner & Music” con i giovani imprenditori Agivi fuori fiera), la degustazione del Wildbacher, prezioso vitigno autoctono trevigiano di origine austriaca di cui Conte Collalto è uno dei due produttori al mondo, e i “Vini dei vulcani” del Consorzio del Soave, la caccia è aperta ai vini più curiosi. E ai loro “vestiti”, con “Etichetta e bottiglia: haute couture o pret-à-porter del vino? Studio sul packaging design nelle cantine della Valpolicella” (27 marzo), e oggetti cult, come “Geni di Luce”, opera in tre piatti che fa incontrare Luce della Vite di Frescobaldi e la storica Richard Ginori 1735.
Ma il Vinitaly è anche l’occasione per fare il punto sull’attualità (con il ministro Catania, il presidente Commissione agricoltura al Parlamento europeo Paolo De Castro, il commissario Ue all’Agricoltura Ciolos) con focus, convegni e ricerche: a partire dalle capacità economiche del settore, in “Diamo credito al vino italiano” di Fedagri-Confcooperative, attraverso i canali di vendita che più crescono, in “I nuovi comportamenti di acquisto e consumo di vino nella gdo” con Symphony Iri Group e la sociologa Colussi (26 marzo), e guardando a “Il consumo di vino nel fuori casa” con Vinitaly e Axiter-Confcommercio- Unicab (27 marzo). Senza mai abbassare la guardia, con Confagricoltura in “Vino italiano, terapie anti-spread. Strategie per aumentare il valore dei nostri vini all’estero”, forti del record dell’export 2011 (4,4 miliardi di euro) ai cui mercati saranno dedicati focus sulla Russia con Banfi e su Cina e Stati Uniti con Veronafiere (27-28 marzo).
Di “Vino & comunicazione” parleranno esperti a raccolta alla Regione Umbria (26 marzo) e la griffe della Valpolicella Allegrini, che presenta il multichannel, nuova frontiera della wine communication, dove scoprire i suoi tesori (raccolti ne “I sentieri di Allegrini”, a partire dal gioiello di Villa della Torre). Del ruolo del viticoltore per valorizzare il vino italiano, invece, ne parleranno Bosco Viticoltori, importante realtà veneta, e Vinitaly (27 marzo).
E poi c’è l’ambiente, su cui il vino ha molto da dire, interrogandosi su “Clima e vino: rischi e prospettive di una relazione particolare” con Città del Vino, Coldiretti, Greenpeace e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini - che illustrerà anche il progetto “Ecosostenibilità nella vitivinicoltura” (Gancia, Masi, Antinori, Mastroberardino, Chiarlo, Planeta, Tasca d’Almerita, Venica) - ma anche su “Il vino sostenibile si deve vender” con il progetto di viticoltura sostenibile Magis (26 marzo). Sostenibilità a cui guardano anche progetti come “Montefalco 2015: the new green devolution” di cui è capofila Caprai, e “SoStain”, primo programma di certificazione della viticoltura in Italia (con Planeta e Tasca d’Almerita).
Il must? Il primo stand 100% scollegato dall’elettricità: dalla cantina Salcheto: per degustare bisogna pedalare.


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