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Libero

La top 100 dei vignaioli secondo “Wine Spectator” … Il fascino dei tanti territori dell’Italia del vino, il lifestyle italiano tanto amato e di cui Bacco è uno degli alfieri più prestigiosi, la capacità di offrire vini per tutti i gusti, da quelli più immediati e fruttati a quelli più potenti e complessi, dai grandi classici ai territori emergenti, e per tutte le tasche, con un ottimo rapporto qualità-prezzo: ecco alcuni degli ingredienti della lunga “storia d’amore” tra gli Stati Uniti, primo mercato enoico al mondo, e il vino italiano, lo straniero più presente nei calici a stelle e strisce, con quasi 2 milioni di ettolitri che dall’Italia, nel 2011, sono partiti per gli Usa, per un valore che sfiora il miliardo di dollari. Una passione,quella degli americani per il vino italiano, che non conosce battute d’arresto fin da quando, a cavallo tra il 1700 e il 1800, con gli States ancora giovani, fu l’italiano Filippo Mazzei a impiantare in Virginia un vigneto per il futuro presidente Thomas Jefferson, e, qualche decennio dopo, furono le famiglie italo-americane come i Gallo o i Mondavi a dar vita alla florida industria vinicola americana, soprattutto in Napa Valley.
Un legame che simbolicamente si rinnova a Verona, città degli innamorati per eccellenza, che fu la scena di Romeo e Giulietta e che oggi, al Palazzo della Ragione, fa da sfondo alla nuova storia d’amore: con la prima degustazione organizzata in Italia da Wine Spectator, la più importante rivista enoica americana, in collaborazione con Veronafiere, che con “OperaWine” ha riunito i “Finest Italian Wines 100 Great Producers”, i 100 produttori più importanti d’Italia, in un grande evento come anteprima d’eccezione a Vinitaly.
A suggellare questo amore, nomi come Allegrini e Antinori, Caprai e Bellavista, Biondi Santi, Giacosa e Ca’del Bosco insieme a Zonin e Castello Banfi, Castello di Ama, Damilano e Donnafugata, passando per Fattoria del Cerro e Ferrari, Feudi di San Gregorio e Gaja, Sandrone, Lungarotti, Frescobaldi e Masciarelli, Mastroberardino, Chiarlo e Nino Negri, Pio Cesare, Planeta e Rocca delle Macìe, Santa Margherita, Tasca d’Almerita, Tenuta dell’Ornellaia e Tenuta di Biserno,
Tenuta San Guido, San Leonardo e Umani Ronchi, riusciti, negli anni, ad accendere la scintilla nel cuore degli americani. E come per un vero amore, i presupposti ci sono tutti perché la passione tra gli Stati Uniti e il vino italiano possa durare ancora a lungo.


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