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Libero

Sono i “vini pallidi” a crescere di più ... Friulano, il vino della rinascita ... L’eccellenza vestita di bianco ... Il Friuli Venezia Giulia mette in campo l’unicità dei suoi territori ... Sarà il Vinitaly della definitiva sanzione del successo planetario del Friulano, il bianco che rappresenta l’anima più autentica di quel vigneto chiamato Friuli. Un successo determinato anche dal fatto che i gusti dei consumatori si stanno orientando sempre di più su vini territoriali, di grande piacevolezza, meno pesanti. È il riscatto dei bianchi, o se preferite dei vini pallidi a dispetto di un’enologia che per dieci anni, tra il ‘95 e i primi anni del 2000, vedeva imporsi e prevalere vini legnosi, molto strutturati.
E se il Friuli Venezia Giulia negli scorsi decenni ha costruito la sua prepotente riscossa enologica su alcuni vitigni internazionali come il Sauvignon e il Pinot Bianco, oggi questa terra meravigliosa e composita che va dalle asprezze del Carso alle dolcezze adriatiche di Grado passando per la declinazione di terroir diversissimi come il Collio, i Colli Orientali, le Gravi, le pianure di Latisana, punta decisamente sui suoi straordinari autoctoni che sono oltre al Friulano (divenuto indiscutibilmente l’emblema del secondo rinascimento enologico di queste vigne di confine) la Malvasia e la Vitoska istriane, la Ribolla Gialla, il Verduzzo, il Ramandolo e il Picolit tra i passiti, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Pignolo tra i rossi. Giusto per limitarci a citare i vini che stanno conquistando il mondo.
È il segno, questo, di una grande vitalità enologica, ma anche del ritrovato valore del terroir. E proprio a questo patrimonio fatto di cultura, di agricoltura d’eccellenza, di montagne meravigliose come quelle della Carnia o di sedimenti storici inarrivabili come Aquileia o Cividale, di paesaggi armoniosi come quelli del Collio o dei Colli Orientali che si ispira tutta l’azione di valorizzazione dei vini del Friuli Venezia Giulia condotta dall’Ersa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale.
La Regione è stata capace di generare una sinergia tra la promozione delle eccellenze agricole e la valorizzazione delle opportunità territoriali attraverso Turismo Fvg, un vero e proprio portale turistico sul web, per arrivare ad una complessiva valorizzazione del territorio. E un esempio è il fatto che al Vinitaly il Friuli Venezia Giulia sbarca sì con i suoi vini, ma anche con la proposta turistica e con uno dei suoi gioielli più preziosi, il prosciutto di San Daniele che a Verona mette in scena un’edizione straordinaria di Aria di Festa. Un modo goloso e curioso per conoscere attraverso le suggestioni sensoriali il patrimonio infinito di una terra unica: il Friuli Venezia Giulia, appunto.

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