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Libero

Un settore in controtendenza ... La carica dei professionisti di Bacco ... Da cacciatore di clienti a “wine driver”: si moltiplicano le occasioni di lavoro ... Tanti appassionati a Vinitaly, la rassegna di riferimento del vino italiano nel mondo, che si chiude oggi a Verona, dando appuntamento al 2013. Wine lovers che, forse, affascinati dall’Italia del vino, che si è messa in vetrina, raccontando di sé, nel bicchiere ma anche attraverso le voci dei suoi protagonisti, potrebbero saltare dall’altro lato della barricata e lavorarci, nel mondo di Bacco. Già, perché se è vero che la salute di un settore si vede dal suo fatturato, o magari dai risultati dell’export, un altro indicatore importante è anche quello delle ricadute occupazionali. E così, se è vero che il vino italiano sta bene, almeno da un punto di vista economico, con il mercato interno che tiene e un export che, nel 2011, ha fatto segnare il record in valore con 4,4 miliardi di euro - e con un sentiment già positivo anche per il 2012, secondo 20 aziende tra le più importanti d’Italia sondate da WineNews - mentre il dibattito sul mercato del lavoro è quanto mai nel vivo, dall’Italia di Bacco arrivano notizie incoraggianti anche sul fronte occupazione, cresciuta dell’1,7% dal 2006 ad oggi (anche se nell’ultimo anno c’è stata una piccola flessione dello 0,5%), contro un -2,5% del settore beverage nel suo complesso, e un -5,1% di tutta l’industria manifatturiera italiana. Con il vino che, tra chi è impegnato direttamente in vigna, cantina, nella distribuzione commerciale, ma anche nell’indotto, crea opportunità per 1,2 milioni di persone: lavori più classici strettamente legati alla produzione, ma anche nuovi lavori, originali e creativi, nati dalla passione per l’enologia. E solo dopo diventati vere e proprie professioni, spesso indipendenti e pronte a mettersi al servizio delle cantine in un mondo del vino che, di fronte ai tempi che cambiano, non sta a guardare, ma si reinventa.

Dati che confermano come il settore in Italia sia una voce importante anche in termini occupazionali. Tanto per chi vuol lavorare nelle aziende seguendo canali più “istituzionalizzati”, con la formazione scolastica e universitaria che crea enologi, cantinieri, viticoltori, esperti di marketing, addetti al commerciale, esperti di economia e legge, il 61% dei quali, per altro, trova lavoro entro poco tempo dalla laurea, sia per chi si lancia nella libera professione intercettando nuove tendenze: dal wine hunter a caccia di clienti top per cantine ed enoteche, al wine promoter che abbina il vino agli eventi di ogni tipo, dal wine blogger che si mette a vendere bottiglie, al social wine writer sempre connesso con gli eno-appassionati “via” social network, e al wine driver, l’autista che riporta tutti a casa dopo cene, serate in discoteca, feste e tutte le altre occasioni in cui ci si vuol concedere un bicchiere in più senza mettere a repentaglio la sicurezza propria e altrui sulle strade. Perché nel mondo di Bacco c’è posto per tutti.


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