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Libero

In scena a Divino Tuscany le grandi bottiglie da sogno ... I 50 produttori top alla kermesse ideata dall’americano James Suckling ... Una delle regioni del vino più importanti al mondo, una delle città d’arte più famose, i cui palazzi sono ancora oggi dimora privata di antiche dinastie enologiche, le stesse che oltre cinque secoli fa rifornivano i Medici, e la campagna tutt’attorno, dove queste famiglie hanno le loro tenute, accanto a vip e personaggi famosi che, “fallen in love” per questa terra, hanno scelto di venire ad abitarvi. E, ovviamente, i grandi vini che al solo assaggio evocano tutto questo nel bicchiere. Ecco la Toscana dei sogni, il wine dream per eccellenza degli amanti del buon bere che per realizzarlo, almeno una volta nella vita, sono pronti a mettersi in viaggio, verso Firenze e quel territorio in cui i grandi nomi del vino toscano hanno costruito il loro blasone. Un sogno inseguito fin dalla sua prima visita in Italia, anche da uno dei guru della critica enologica mondiale, James Suckling, ex firma della rivista americana Wine Spectator che ha scelto la Toscana, e Firenze in particolare, per dar vita ad uno degli eventi di più alto livello del mondo del vino, da lui ideato per celebrare questa terra ed i suoi vini: “Divino Tuscany” (edizione n. 2, 17-20 maggio; www.divinotuscany.it), in collaborazione con Img Artists, leader nel management dello spettacolo e dei grandi eventi. Un evento di nicchia, riservato ai nomi più blasonati della Toscana del vino, oltre 50, con i loro vini icona, protagonisti di grand tasting con vecchie ed ultime annate, seminari, degustazioni guidate, verticali, face to face con i produttori, ma anche concerti, cene e party “stellati” ospitati in quei palazzi, raramente accessibili, residenza privata di alcune delle più illustri famiglie del vino - ai fornelli della cena di gala a Palazzo Corsini ci saranno Annie Féolde e Giorgio Pinchiorri dell’Enoteca Pinchiorri - o di rockstar del calibro di Sting, il cui pranzo open air per gli ospiti in campagna nella sua villa “Il Palagio” è ormai un appuntamento fisso della kermesse. Altesino e Barone Ricasoli, Casanova di Neri e Castellare di Castellina, accanto a griffe come Castello Banfi e Castello Romitorio, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Eredi Fuligni, Il Borro (Ferragamo) e, ovviamente, Marchesi Antinori e Marchesi de’ Frescobaldi, passando per Poggio al Tesoro (Allegrini) e Poliziano, Principe Corsini e San Filippo, San Polo e Siro Pacenti, e, ancora, Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Tenuta dell’Ornellaia, Tenuta di Biserno, Tenuta Il Palagio, Tenuta San Guido, Fattoria del Cerro e La Poderina (Saiagricola): tutte insieme e tutte in una volta (10.000 euro la loro quota di partecipazione), un wine dream per realizzare il quale si è disposti a pagare anche 150 euro di biglietto (1.900 il pacchetto completo). Stessa cifra che, del resto, si può spendere per la propria bottiglia dei sogni.

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