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Libero

Aperitivo di felicità ... Tra edonisno e doverismo gli italiani ai tempi della crisi economica si concedono un’ora d’oro. Lo ha scoperto la Doxa con un’indagine che rivaluta la convivialità naturale ... A Roma lo chiamano lo stacco, a Napoli lo spacco, a Milano c’era quella da bere e ora spunta quella da mele. Che cos’è? Ma è il raggio verde che gli italiani si concedono una volta al giorno quando scocca la loro ora d’oro, o se preferite la golden hour. È un fenomeno monitorato dalla Doxa con un’indagine 2.0 (fatta attraverso Internet per capirci) che dice: in tempi di crisi niente orizzonti lunghi, ma un momento di respiro fatto di conviavilità e di naturalità. E noi di Libero di fenomeni ne abbiamo scoperto un altro: il marketing diventa introspettivo. Con un’anima sociale anche se lo scopo è: vendere, vendere, vendere. Ora è vero che la committenza spesso influenza i risultati dei sondaggi - basta pensare al Palazzo per capirlo - ma pare proprio che la golden hour scatti all’ora dell’aperitivo. La Doxa per capirlo è stata sollecitata dalla Heineken - un colosso mondiale della birra - che da un anno ha lanciato in Italia - considerato il mercato test nel mondo - un nuovo prodotto dal nome francamente criptico: lo Strongbow Gold. Che cos’è? Un sidro. Una bevanda vecchia come l’uomo o se preferite come la birra che si estrae dal succo di mela fermentato. Lo presentano in una bottiglia fashion, etichetta nera, prezzo gratificante, abbinamento facile con quasi tutto tranne forse che con i formaggi, che esalta il colore dorato del sidro. Ecco perché l’aperitivo diventa golden hour. Assaggiato è buono. Nel senso che è aspro-dolce, frizzante, poco alcolico (solo 5 gradi) e va giù che è un piacere. Fatto lo spot cerchiamo di capire che cosa si nasconde dietro la campagna di lancio di questa bibita (c’è anche un concorso fotografico intercettabile su instagram o facebook). Un progetto culturale riassunto nel portale www.gustosidro.it in cui si racconta tutto del sidro, una bevanda cult in Usa, in Francia, in Inghilterra dove per ora lo Strongbow è prodotto e che potrebbe generare un fenomeno simile a quello dei microbirrifici non guardati con sospetto da Heineken, e un’indagine sociale: quella condotta via Internet che ha sondato con domande a risposte narrative un migliaio di italiani tra i 18 e i 55 anni. Ne è venuto fuori un profilo interessante raccontato da Federico Capeci che dice: “La golden hour esiste ed è un concetto naturale e concreto legato soprattutto alla socialità e a sensazioni molto positive come il relax, il benessere, il buonumore, la felicità e la libertà”. Però sostiene il sociologo e amministratore delegato di Duepuntozero Doxa non è una fuga dalla realtà, ma semmai un riappropriarsi di sé e del proprio mondo di affetti. “Per qualcuno è semplicemente staccare la spina - sostiene Capaci - per altri addirittura un luogo dell’anima”. Le cose stanno più o meno così: in un momento di crisi, di cupezza gli italiani almeno una volta al giorno hanno il desiderio-bisogno di respirare. E di aspirare alla felicità. Fosse magari solo un aperitivo di felicità. Ciò che Capeci non dice, ma che si percepisce è che al di là della curvatura verso i desiderata della committenza per gli italiani il convivio, cioè il condividere il pasto e il bere che diventano momenti di socializzazione e di affettività, è il vero antidoto alla cupezza. Magari - visti i pochi soldi in tasca e i prezzi dei ristoranti - l’aperitivo che comprende anche una buona dose di cibo è l’alternativa possibile. Questa ora d’oro è anche un’ora d’aria: il 70 per cento degli intervistati associa questo benessere allo stare fuori. Poi è un’ora che scatta al tramonto e che va condivisa con gli amici, con gli affetti in una sorta di più si è meglio è (l’89% la pensa così, i solipsisti sono appena l’11%) per recuperare relazioni. Alla faccia di facebook: meglio i rapporti reali di quelli virtuali. Soprattutto se mediati attraverso i sensi e la piacevolezza del cibo e del bere: non smodatamente, ma quanto basta per avere la testa più leggera. Pare succedesse così anche nel palazzo di Knosso: nel nono secolo avanti Cristo! . Il responso del sondaggio ha fatto dividere i cultori dell’ora d’oro in cinque gruppi. I profondi (il 29%) sono quelli che stano bene attraverso la convivialità. Poi ci sono quelli che l’ora d’oro la vivono come un momento ludico e che raggiungono il massimo se se la godono in spiaggia. Gli impegnati (20%) vanno al bar e associano il magic momento con lo staccare la spina. Ci sono poi quelli per cui la famiglia è tutto stanno bene tornando a casa (20%) e infine ci sono i libertini (appena l’11%) per i quali godere è potere. Ma un dato emerge con forza: la golden hour non è per nessuno degli intervistati sballo o trasgressione. O tanto meno ostentazione. È una coccola da praticare, farsi e farsi fare dalla compagnia durante tutta la settimana, ma solo fino al sabato. Perché sembrerà demodé, ma la maggioranza ritiene che è la domenica è meglio farsi “santificare” dalla festa.

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