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L’Mtv prepara San Martino in cantina ... Novello, un rito che perde appeal. Ma resiste ... È tornato il novello, “primo frutto dell’ultima vendemmia”, a qualche giorno sugli scaffali e sulle tavole dei ristoranti. Un prodotto rituale e simbolico dell’autunno, insieme alle castagne, che, però, dopo il boom degli anni ’90 e i primi del 2000 (nel 2002 il picco della produzione con 18 milioni di bottiglie), sembra sempre più una nicchia quasi in via di estinzione. Nel 2012, infatti, sarà sul mercato con appena 4 milioni di bottiglie. Colpa di una vendemmia particolarmente avara, ma anche di un appeal in netto calo. E, forse, di un prezzo a bottiglia che, comunque, oscilla tra i 5 e i 10 euro. E’ un Novello che arriva in anticipo quello di quest’anno - come sottolinea Confagricoltura - “i produttori sono favorevoli perché stanno godendo di qualche giorno in più e del ponte dei Santi per poter commercializzare un vino che colpisce per il suo gusto morbido e avvolgente e per i suoi profumi fruttati e floreali che ricordano quelli del mosto”. “Altra novità - fa presente Confagricoltura - è legata al processo di vinificazione volto maggiormente alla qualità; da quest’anno la tipologia “novello” deve essere ottenuta per almeno il 40% (e non più il 30%) mediante il processo di vinificazione carbonica dell’uva intera, la tecnica che consente di ottenere un vino piacevole e leggero con sentori di fragola, lampone, frutti di bosco e dai colori vivaci e brillanti”. Non mancano marchi importanti del vino italiano ci credono ancora, da Castello Banfi e Rocca delle Macie in Toscana, dove si trova anche Castello d’Albola, di Zonin, che produce novello anche in Veneto. O, ancora il Gruppo Italiano Vini con le cantine Rapitalà in Sicilia, Castello Monaci in Puglia, e Lamberti, ancora in Veneto, per citare alcuni tra i più celebri dei 200 produttori che ancora credono nel novello. Una bottiglia su tre arriva proprio dalle cantine del Veneto che, insieme al Trentino, copre quasi la metà della produzione nazionale, mentre a seguire si posizionano la Toscana, la Sardegna, l’Emilia Romagna e la Puglia. La produzione italiana è caratterizzata soprattutto da novelli monovitigno e spesso da vitigni autoctoni (Teroldego, Ciliegiolo, Nero d’Avola...) anche se i più utilizzati sono, nell’ordine, Merlot, Sangiovese, Cabernet, Montepulciano e Barbera. E per festeggiare come si conviene la comparsa sulle tavole del Novello il Movimento Turismo del Vino ripropone anche “San Martino in cantina” che consentirà di aprire le porte delle nostre azione vitivinicole con degustazioni e incontri a tema. Tra le principali manifestazioni quella organizzata dall’Mtv Lombardia con un particolare focus sull’Oltrepò pavese (Info:www.viaggidivini.it).

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