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Libero

Oggetti cult, viaggi bottiglie rare e vigneti ... E c’è chi a Santa Claus chiede un pezzetto di terra per poter piantare filari e iniziare a produrre il proprio vino ... Veri e propri “sogni nel cassetto”, come una vigna tutta per sé o un viaggio in una meta enoica cult, Borgogna in testa, ma anche, per i più tradizionalisti, la bottiglia del cuore, però da collezione o di un “vino-mito”, italiano e non solo, e gli eno-accessori capaci di rendere unico il rito di degustare una grande etichetta: con il Natale alle porte, ecco i doni enoici dei desideri che i wine lovers vorrebbero trovare sotto l’albero, secondo un sondaggio di WineNews e Vinitaly, appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno risposto 1.054 ”enonauti”, appassionati già fidelizzati al vino e al web. Quale momento migliore del Natale, d’altra parte, e per di più in clima di austerity, per sognare un po’. E se il dono dei sogni ha a che fare con il vino, la fantasia non ha limiti: c’è chi chiederebbe a Babbo Natale una vigna o un pezzetto di terra per poter piantare filari e iniziare a fare il proprio vino, e chi, invece, un viaggio eno-turistico, perché se è vero che gli appassionati viaggiano spesso, ci sono mete dei desideri non proprio dietro l’angolo. Come la Borgogna, nel cuore della Francia del vino, il massimo per gli ”enonauti” che vorrebbero visitare il regno del Pinot Noir, da Vosne-Romanèe a Chambertin. Ma tra le destinazioni più ambite c’è anche l’Italia, e in particolare la Toscana (Chianti Classico e Montalcino), il Veneto (Valpolicella), la Sicilia (Etna) e il Piemonte (Langhe). E meglio sarebbe esser sempre accompagnati da una guida d’eccezione, per soddisfare ogni curiosità. I più tradizionalisti sotto l’albero vorrebbero trovare invece un grande vino, con la bottiglia del cuore in testa fra i doni preferiti, prime fra tutte le etichette italiane delle denominazioni più importanti: dal Barolo all’Amarone della Valpolicella, dal Barbaresco al Brunello di Montalcino fino ai Supertuscan. Al top? Si va da griffe come Giacomo Conterno con il suo “vino-mito”, il Barolo Monfortino Riserva 1996, alla Tenuta dell’Ornellaia con il Masseto 2001, vero e proprio must, passando per le storiche Marchesi Antinori con il Solaia 1997, e la Tenuta Greppo Biondi Santi con il suo Brunello di Montalcino Riserva 1955. Da oltreconfine, tra i vini dei desideri che i wine lovers vorrebbero ricevere per Natale, spiccano Château Petrus 1995 e Domaine de la Romanée Conti con il suo La Tâche 2005, ma anche le immancabili bollicine, e in particolare quelle più rinomate della Champagne come il Cristal (Matusalem 2002), il Dom Pérignon (Brut Oenothèque 1996) o il Selosse (se ancora non lo avete fatto, un’occasione per regalare o regalarsi il meglio dell’enologia italiana “in anteprima”, ma anche grandi bottiglie di Francia, è il 18 dicembre a Roma con l’asta “en primeur” di Gelardini & Romani Wine Auction; grwineauction.com). E poi ci sono gli eno-accessori cult, come un cavatappi particolare e sfizioso per rendere perfetto il rito dello stappare la bottiglia del cuore, a partire da quelli antichi a macinino di metà ’800. Ma anche un decanter d’eccezione per bottiglie d’eccezione, magari un oggetto d’arte da “gustare” anche con gli occhi, come quelli firmati dalle griffe più famose del mondo degli oggetti enoici, come Riedel. E ci sono anche gli accessori che gli “enonauti” vorrebbero aggiungere alla propria cantina per renderla sempre più funzionale, di design e bella allo stesso tempo, così come dei preziosi calici di cristallo ad hoc, tra quelli sempre firmati Riedel o Spiegelau. Sognare, del resto, non costa nulla.

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