L’Italia enoica avanza in uno dei mercati di riferimento per consumo di alcool pro-capite, la Corea del Sud, dove gli Usa continuano ad esercitare una “leadership” ma iniziano a doversi guardare da competitor come il Belpaese, la Francia, la Spagna, l’Australia e il Cile.Emerge da un’indagine di Mibd, agenzia di ricerche e analisi di marketing specializzata nei numeri del vino nei mercati internazionali, che ha sondato le wine list di 150 ristoranti della capitale, Seoul, per capire il comportamento dei consumatori riguardo il vino rosso, che in Corea del Sud vale il 63% dell’import in termini di valore e il 60,3% in volume (dati 2018).
Nella classifica dedicata ai territori del vino troviamo, al primo posto, la Colchagua Valley (Cile), seguita da Mendoza (Argentina), Napa Valley (Usa) e Maipo Valley (Cile). Le prime denominazioni italiane rossiste sono il Chianti Classico (n. 5) e l’Igt Toscana (n. 6), mentre entrano nella Top 15 anche il Brunello di Montalcino (n. 12) e il Barolo (n. 14).
Cile (Montes), Usa (Robert Mondavi) e Francia (Chateau Talbot) sono invece i Paesi sul podio della graduatoria dedicata alle griffe enoiche. La prima cantina italiana è Antinori (n. 8), a seguire troviamo Tignanello, ancora di Antinori (n. 10), Tenuta San Guido (n. 12), Castello Banfi (n. 13) e Gaja (n. 15).
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