L’emergenza Coronavirus ha portato con se tante conseguenze per l’agroalimentare italiano. Spostamenti o annullamenti di fiere ed eventi di promozione, programmi che saltano, progetti che ritardano e così via. Tutte iniziative che, spessissimo, sono realizzate con il cofinanziamento europeo, sotto forma, per esempio, di Psr e Ocm. Che, di norma mettono a disposizione risorse che, se non vengono spese, non solo non vengono erogate, ma possono portare anche ad una riduzione dei budget futuri. Per questo il Ministero delle Politiche Agricole, sollecitato dalle imprese e dalle organizzazioni di categoria, ha preso carta e penna, e in una lettera firmata dal Capo Dipartimento Giuseppe Blasi, ed indirizzata a Maria Angeles Benitez Salas, Direttore Generale della Direzione Agricoltura della Commissione Europea, ha chiesto una deroga dei termini e delle scadenze per tutte le misure. In particolare, si chiede la proroga al 15 ottobre 2020 per l’erogazione dei saldi dei pagamenti diretti e al 31 dicembre 2020 quella delle misure a superficie dei Psr 2019, e, sul fronte Ocm vino, si chiedono deroghe “finalizzate ad assicurare maggiore flessibilità sull’esecuzione e sulla tempistica delle attività programmate, in particolare per le misure della promozione dell’Ocm vino, e anche per quanto concerne la rendicontazione delle spese delle attività per il corrente esercizio finanziario”. Ora si aspetta la risposta dell’Europa.
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