Rimbalzo doveva essere e rimbalzo sarà, per lo Champagne, che, dopo il crollo “pandemico” delle vendite nel 2020, è destinato a chiudere il bilancio 2021 (non ancora ufficiale, ndr) con un nuovo record di vendite, a quota 5,5 miliardi di euro, un salto, inaspettato, del 10% sul fatturato del 2019, come ha anticipato Jean-Marie Barillère, presidente del Comité interprofessionnel du vin de Champagne.
Una corsa che, proprio in concomitanza con le feste di fine anno, ha dovuto affrontare più di qualche intoppo lungo la catena di approvvigionamento, tanto che, secondo Nielsen, lo Champagne ha mostrato il più alto livello di esaurimento delle scorte tra tutti i più importanti generi alimentari presenti sugli scaffali dei supermercati francesi.
Questo, però, non si traduce in una carenza di scorte in cantina, dove i vigneron e le maison possono contare sulle scorte fondamentali per la produzione dei blend che verranno messi in commercio nei prossimi mesi e nei prossimi anni. La ripresa della domanda di Champagne fa parte di una ripresa economica più ampia, guidata dal boom dei consumi dopo i lockdown imposti durante le precedenti ondate della pandemia, e che ristoratori e produttori, in Francia come nel resto del mondo, sperano di non dover affrontare di nuovo.
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